Quando il caldo estremo mette a rischio la salute: sintomi e pericoli da conoscere. Attenzione alle torride “notti tropicali”
La vera minaccia non è la temperatura, ma un mix di fattori che compromette la stabilità fisiologica, soprattutto negli anziani
Ormai da qualche anno, a causa del riscaldamento climatico, le ondate di calore estremo sono sempre più frequenti, lunghe e intense, con temperature torride che mettono a repentaglio la salute, con un impatto significativo sulla mortalità, la morbilità e sul benessere fisico e psicologico. Ecco quando il caldo diventa pericoloso per la salute: in molti casi può aumentare anche la mortalità. La vera minaccia non è la temperatura, ma un mix di fattori che compromette la stabilità fisiologica, soprattutto negli anziani. Ecco cosa c’è da sapere per non correre rischi.
Quando il caldo è pericoloso per la salute
Il corpo umano è dotato di un sistema di termoregolazione che, attraverso la sudorazione, mantiene l’ottimale temperatura interna. Quando il caldo diventa insopportabile, il sistema di raffreddamento naturale non è più efficace, la temperatura corporea aumenta e si possono verificare una serie di problemi di salute, che vanno da un lieve malessere a condizioni pericolose per la vita. Da sapere, però, che non è la temperatura la vera minaccia, ma un insieme di fattori come umidità, età, salute generale e acclimatazione.
Conseguenze dirette del caldo: i sintomi da non sottovalutare
L'esposizione al caldo estremo e di conseguenza al calore è responsabile di diverse patologie con sintomi e gravità differenti. Prima fra tutte, i crampi da calore, spasmi muscolari, spesso nelle gambe e nell'addome, causati da squilibri elettrolitici dovuti alla sudorazione. L’esaurimento da calore, invece, è una condizione con forte sudorazione, debolezza, vertigini, nausea e battito cardiaco accelerato che indica che il nostro corpo sta faticando a raffreddarsi.
Il colpo di calore, infine, è una patologia grave dovuta alla compromissione della fisiologica capacità di termoregolazione. La temperatura corporea aumenta rapidamente fino anche a 40-41°, la pressione arteriosa diminuisce rapidamente, e nei casi più gravi compaiono confusione, disorientamento, convulsioni e perdita di coscienza. Il colpo di calore è considerato un’emergenza medica perché, se non ritrattato tempestivamente, può provocare danni permanenti agli organi interni e addirittura la morte.
Caldo e patologie croniche
Il caldo estremo può aggravare lo stato di salute di chi soffre di patologie croniche come malattie cardiovascolari, respiratorie e renali o diabete Il calore mette a dura prova il cuore, aumentando il rischio di infarto e ictus. “Il cuore è vulnerabile agli effetti del caldo estremo, soprattutto quando l’umidità è elevata, poiché questi fattori possono alterare significativamente la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca – spiega il professor Massimo Volpe, dell’IRCCS San Raffaele – in queste condizioni, il muscolo cardiaco deve lavorare più intensamente e la vasodilatazione può causare una diminuzione della pressione arteriosa”. L’aria calda e l’umidità possono peggiorare l'asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), rendendo difficile la respirazione.
Il pericolo delle "notti tropicali”
Ma a preoccupare sono anche le elevate temperature notturne. "Le notti "tropicali", con minime fino ai 25°C - sottolinea Giovanna Elisiana Carpagnano, professoressa di Malattie dell’apparato respiratorio e responsabile della Pneumologia del Policlinico di Bari – hanno un grave impatto sulla salute respiratoria, pari a quello delle ondate di calore diurne”.
Secondo uno studio pubblicato su ‘Environmental Health Perspectives’, farebbero infatti salire del 10% il tasso di mortalità per malattie respiratorie, indipendentemente dalla temperatura diurna. Questo avviene perché di notte il calibro dei bronchi, anche negli individui sani, si riduce fino all'8% e questo restringimento delle vie aeree, provocando un aumento della temperatura all'interno del torace, attiva le fibre nervose dei muscoli respiratori, che non rilassandosi non permettono il normale svuotamento polmonare, rendendo difficile la respirazione, con crisi asmatiche gravissime che possono risultare anche fatali.
Effetti su reni, glicemia e salute mentale
Il colpo di calore è, invece, il maggiore nemico dei reni. Può infatti danneggiarli soprattutto nelle persone con problemi renali preesistenti e nefropatie. Il caldo infine, influisce sul controllo della glicemia, rendendo più difficile per le persone affette da diabete gestire la propria condizione. Caldo e salute mentale Il caldo estremo può avere effetti sulla salute mentale, aumentando sensazioni di malessere psicologico, disturbi psichiatrici preesistenti e, in generale, i livelli di irritabilità e stress. Alcuni studi suggeriscono che le temperature elevate peggiorano i sintomi ansiosi, e altre ricerche evidenziano che l’aumento delle temperature porta più alti livelli di cortisolo e di altri ormoni dello stress, che possono influenzare negativamente i processi cognitivi.
Gli anziani i più colpiti
Anche se si è in perfetta salute, l'invecchiamento rende più vulnerabili al caldo. Il corpo perde la sua naturale capacità di raffreddarsi, di conseguenza, trattiene più calore e fa più fatica a mantenere costante la temperatura. I fattori responsabili dei cambiamenti legati all’età sono tre: circolazione sanguigna meno efficiente, ridotta capacità di sudare e maggiore suscettibilità alla disidratazione. Gli anziani poi, hanno anche maggiori probabilità di soffrire di malattie croniche, come problemi cardiaci, polmonari, renali, elettrolitici o cognitivi, che possono peggiorare con il caldo estremo.
Attenzione allo sport
Fare sport con il caldo richiede alcune precauzioni. Con l’afa e la calura, il rischio è di fare alzare la temperatura corporea perché il corpo non riesce disperdere i calore eccessivo, e questo può provocare disidratazione, svenimenti e colpi di calore. Meglio quindi praticare attività fisica nelle ore più fresche, al mattino o alla sera; diminuire l’intensità dell’allenamento; bere molto per riequilibrare gli elettroliti e i sali minerali persi; e, soprattutto, ascoltare il proprio corpo. Se la frequenza cardiaca è elevata, la sensazione di affaticamento eccessiva o si avverte un lieve malessere, meglio interrompere subito qualsiasi attività.