Il caffè abbassa il rischio di mortalità. Meglio 3 tazzine al giorno, senza zucchero o latte

L’ultima scoperta di uno studio statunitense: la caffeina riduce le possibilità di contrarre malattie cardiovascolari grazie ai composti bioattivi. Ma attenzione: “L'aggiunta di zuccheri e grassi saturi potrebbe ridurne i benefici”

di MARINA SANTIN BATTIALA
24 giugno 2025
Il caffè abbassa il rischio di mortalità

Il caffè abbassa il rischio di mortalità

In Italia oltre il 73% della popolazione beve regolarmente caffè, tanto che se ne consumano circa 95 milioni di tazzine ogni giorno, con una media di 1,6 a persona. E se c’è chi se lo concede per avere la giusta carica, chi per dare un ‘booster’ alla concentrazione, chi per concludere al meglio un pasto, oggi c’è un motivo in più per gustare un buon espresso.

Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Gerald J. and Dorothy R. Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University, negli Stati Uniti, ha scoperto un legame tra il consumo di caffè e un minor rischio di mortalità.  

Lo studio sui composti bioattivi

Lo studio ha analizzato i dati di 46.000 adulti di età pari o superiore a 20 anni, dal 1999 al 2018, confrontandoli con quelli del ‘National Death Index Mortality Dat’a. Il consumo di caffè è stato classificato per tipo (con caffeina o decaffeinato) e contenuto di zucchero (assente o basso pari a 2,5 gr, mezzo cucchiaino per tazzina) e di grassi saturi (assenti o bassi, pari a 1 gr per tazzina, l'equivalente di 5 cucchiaini di latte al 2% o 1 cucchiaino di panna).

Gli esiti di mortalità considerati includevano tutte le cause, cancro e malattie cardiovascolari. "Il caffè è tra le bevande più consumate al mondo e, per noi, è importante sapere cosa potrebbe significare per la salute il suo consumo quotidiano”, afferma Fang Fang Zhang, autore senior dello studio e professore della Neely Family School presso la Friedman School.

"I benefici del caffè per la salute potrebbero essere attribuibili ai suoi composti bioattivi, ma i nostri risultati suggeriscono che l'aggiunta di zucchero e grassi saturi potrebbe ridurne i benefici sulla mortalità”.

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La scoperta: meglio 3 tazzine al giorno

Il consumo di almeno un caffè al giorno è stato associato a una riduzione del 16% del rischio di mortalità per tutte le cause. Con 2 o 3, il legame è salito al 17%. Un consumo superiore alle tre tazze al giorno non è stato collegato a ulteriore riduzione il legame tra caffè e un minor rischio di morte per malattie cardiovascolari si è indebolito quando il consumo di caffè superava le tre tazzine al giorno.

Non sono stati osservati, invece, collegamenti significativi tra consumo di caffè e mortalità per cancro. Questo a patto che il caffè non sia decaffeinato, zuccherato o macchiato. Aggiungere anche solo poco zucchero e pochi grassi aumenta la percentuale di rischio di mortalità pur mantenendola inferiore del 14% rispetto a chi non consuma caffè. Lo stesso collegamento non è stato osservato per il caffè con elevate quantità di zuccheri e grassi aggiunti.