Intervento eccezionale a Parma: un bambino di 2 anni ritrova l'udito grazie a un’innovativa placca cerebrale

Il piccolo paziente è nato senza nervi acustici, i medicii gli ha impiantato un dispositivo con 21 elettrodi in una zona delicatissima del cervello. “Frontiera avanzatissima di medicina e ingegneria biomedica”

di Redazione Salus
23 maggio 2025
I medici che hanno eseguito l'impianto. Da sinistra: Maurizio Falcioni, responsabile della struttura di Otoneurochirurgia e Microchirurgia della base cranica laterale del Maggiore, e Maurizio Guida, elettrofisiologo dell'Università di Parma

I medici che hanno eseguito l'impianto. Da sinistra: Maurizio Falcioni, responsabile della struttura di Otoneurochirurgia e Microchirurgia della base cranica laterale del Maggiore, e Maurizio Guida, elettrofisiologo dell'Università di Parma

Un bambino di due anni ha ritrovato l’udito con un intervento eccezionale. Nato senza nervi acustici, il piccolo ha iniziato a riconoscere i primi suoni grazie a una piccola placca con 21 elettrodi impiantata nel cervello in una posizione delicatissima, vicino ai centri nervosi vitali. I medici gli hanno poi creato ex novo una “mappa cerebrale acustica” che permette al suo cervello di distinguere quei suoni sconosciuti. 

È stata un'operazione chirurgica ad alto rischio, destinata a riscrivere la storia, quella seguita all'Ospedale di Parma. Al piccolo paziente è stato in installato un dispositivo uditivo artificiale nel tronco dell'encefalo. 

L'equipe medica che ha realizzato l'operazione era composta da Maurizio Falcioni, responsabile della struttura di Otoneurochirurgia e Microchirurgia della base cranica laterale dell'Ospedale Maggiore, e Maurizio Guida, elettrofisiologo dell'Università di Parma.

“Frontiera avanzatissima: medicina e ingegneria biomedica”

La piccola placca che supporta 21 elettrodi è stata posizionata con precisione millimetrica in una zona del cervello delicatissima e vicina a centri nervosi vitali. Poi, tramite una serie di stimolazioni e registrazioni è stata "tarata" per creare una "mappa cerebrale acustica" per permettere al bambino di riconoscere i segnali sonori.

"Questo intervento rappresenta una frontiera avanzatissima della medicina e dell'ingegneria biomedica – spiega il dottor Maurizio Falcioni – ed è il frutto di una collaborazione tra esperti altamente selezionati, possibile solo in centri dove convergono esperienze e tecnologie altrettanto specializzate". Infatti, "a livello internazionale i centri sono pochissimi".

Nella "mia carriera professionale ho seguito oltre 200 pazienti, tra adulti e bambini, l’elettrofisiologo Maurizio Guida. “Quando si interviene su pazienti così piccoli, che non possono comunicare le loro sensazioni durante la creazione delle stimolazioni, occorre puntare sulla tecnica, sviluppata con l'esperienza, perché non esiste un protocollo universale". L'impianto dovrebbe ora consentire al piccolo un miglioramento sia della possibilità di comunicare con gli altri, che dello sviluppo cognitivo.

De Pascale: “Importante un sistema sanitario solido”

Il presidente della Regione Emilia Romagna, Michele de Pascale, si complimenta con i medici dell'Università di Parma che hanno operato un bimbo di due anni nato senza nervi uditivi, impiantandogli nel cervello un dispositivo artificiale per riconoscere i suoni. “Questo intervento – scrive De Pascale – è la dimostrazione concreta di quanto sia importante avere un sistema sanitario pubblico solido, fatto di professionisti eccellenti, Università che formano talenti, tecnologie avanzate e strutture all'avanguardia". Ogni "anello di questa catena è essenziale e il nostro impegno, come Regione, è garantire che nessuno anello venga mai meno", aggiunge il presidente. Che conclude: "Complimenti".