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Malattie reumatiche, pressing per istituire i percorsi di cura

Le associazioni chiedono che il documento approvato alla Camera sia reso operativo

20/04/2022

Tradurre in atti concreti, quanto prima, la mozione unitaria sulle patologie reumatologiche approvata dal Governo a inizio marzo. La richiesta unitaria delle associazioni pazienti e della SIR (Società italiana reumatologia) è chiara: passare al più presto ai fatti. Attualmente le malattie reumatologiche colpiscono oltre 5 milioni di persone e sono la causa del 27% delle pensioni di invalidità e di oltre 23 milioni di giornate lavorative perse all’anno. Una platea importante che necessita adeguamenti nella cura di una patologia cronica.

 

La mozione affronta i molteplici aspetti che impattano maggiormente sulla vita dei pazienti e può garantire il miglioramento della presa in carico, nonché l’innovazione della ricerca e della formazione, rendendo più efficaci i servizi sanitari e sociali e l’inserimento e la permanenza nell’ambiente lavorativo.

 

Qualche numero

Come emerso dalla prima Indagine Nazionale dell’Osservatorio APMARR-EngagemindsHUB, lo scorso anno una persona con patologia reumatologica su due non è mai riuscita a usufruire dei servizi di assistenza e cura sul territorio, sette persone su dieci non sono mai state contattate dal MMG e dallo specialista per poter fare una visita di controllo e quattro persone su dieci denunciano i lunghi tempi di attesa per poter essere visitate da uno specialista. Le visite a domicilio sono risultate impossibili per il 70% dei malati reumatologici e nel 43% dei casi, per loro, non è stato possibile scegliere da quale specialista farsi visitare. Queste le ragioni per cui le associazioni spingono per la messa in atto di interventi radicali.

 

Gli obiettivi fondamentali

L’Esecutivo come intende muoversi – nel concreto – per migliorare l’assistenza dei pazienti? Si intende garantire l’implementazione di ricerca scientifica, telemedicina e nuove tecnologie; ma anche fornire linee di indirizzo nazionali per prevenzione-diagnosi precoce-assistenza e uso del fascicolo sanitario elettronico. Altri punti sono: stabilire specifici indicatori di performance, istituire un tavolo specifico presso il Ministero della Salute, migliorare la formazione continua dei medici di famiglia, garantire l’appropriatezza terapeutica e la continuità di cura e favorire un maggiore coinvolgimento a livello regionale delle associazioni di pazienti. Infine è stata stabilita l’importanza di adottare linee guida e protocolli specifici per tutelare le esigenze di salute dei lavoratori con malattie croniche-reumatologiche e di un maggiore coinvolgimento dei farmacisti nell’ambito dello sviluppo e del potenziamento di una rete assistenziale.

 

Antonella Celano, Presidente APMARR – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare – ha chiarito: “Finora le patologie reumatologiche sono sempre state poco riconosciute a livello istituzionale e sociale, nonostante attualmente ne sia affetto circa il 10% della popolazione italiana. Auspichiamo che i contenuti della mozione si traducano in breve tempo in atti concreti: solo così si potranno apportare realmente benefici a tutte le persone con malattie reumatologiche”.