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Mal di testa ricorrenti: le cefalee affliggono 6 adolescenti su 10

L'emicrania classica si può trattare, La prevenzione è fondamentale

18/05/2023
Crediti iStock - i falsi miti sull'emicrania

Altro che semplice mal di testa. A livello globale, l’emicrania è la terza patologia per frequenza e la seconda causa più disabilitante per quanto riguarda la sua durata e il numero di anni vissuti in una situazione di disabilità.

 

I numeri

Le cefalee affliggono il 62% degli adolescenti (fascia di età 8-18 anni, di cui il 38% nelle femmine e 27% maschi). Negli adulti la quota è inferiore, il 47% soffre di una qualche forma di mal di testa. È uno dei dati emersi da uno studio europeo coordinato da Agnese Onofri e Simona Sacco dell’Universita’ dell’Aquila e pubblicato su The Journal of Headache and Pain. Si tratta di una metanalisi aggiornata, che analizza la prevalenza delle cefalee giovanili a livello mondiale.

 

Le cefalee più frequentemente diagnosticate in età pediatrica sono la classica emicrania e la cefalea tensiva: l’emicrania colpisce l’11% dei bambini e ragazzi dagli 8 ai 18 anni, (più di uno su 10), poco meno che negli adulti (14-15%); la cefalea tensiva colpisce invece il 17% dei giovanissimi, ovvero quasi uno su 5 (negli adulti siamo al 38%).

 

Che cos’è l’emicrania 

L’emicrania è una sindrome dolorosa localizzata alla testa, in particolare limitata a un solo emisfero. Dal punto di vista etimologico il significato è intuitivo: hemicrania deriva dal greco e vuol dire “metà della testa”, con riferimento al fatto che le persone che la sperimentano avvertono un dolore acuto e lancinante solo su un lato del cervello.  

 

Patologia complessa 

Quando si parla di emicrania non si fa riferimento a un disagio passeggero: si tratta, invece, di una condizione neurologica complessa che influisce su ogni aspetto della vita, basti pensare ad alcune manifestazioni sintomatiche come il dolore che impedisce di svolgere vari compiti quotidiani, la nausea, la sensibilità alla luce e ai suoni. È una patologia seria e invalidante che, come tale, dev’essere riconosciuta e affrontata. 

 

Prevenzione 

Una delle principali credenze sbagliate in merito all’emicrania è che non si possa fare prevenzione. In un articolo apparso sulla rivista scientifica Nature Review Neurology, la dottoressa Licia Grazzi, specialista in neurologia, responsabile del Centro Cefalee della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, insieme al professor Paul Rizzoli, neurologo del John R. Graham Headache Center del Brigham and Women’s Faulkner Hospital, Harvard Medical School, Boston, hanno spiegato: «Dovremmo agire intervenendo sempre di più sugli aspetti comportamentali per massimizzare l’effetto dei trattamenti farmacologici e ottenere i migliori risultati possibili per i nostri pazienti». La qualità dello stile di vita conta. Evitare l’esposizione a temperature estreme e i picchi di stress e mantenere un ritmo sonno-veglia equilibrato sono tutti accorgimenti utili a evitare attacchi di mal di testa ricorrenti.

 

Un problema a tutte le età 

Alcune indicazioni arrivano anche dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, i cui esperti hanno stilato un elenco di affermazioni fuorvianti sull’emicrania, confutandole. Sono soprattutto fake news legate all’infanzia, ma permettono di inquadrare meglio la patologia anche per l’età adulta. Un primo aspetto è proprio questo: il mal di testa cronico può presentarsi fin dall’infanzia.

 

Miti da sfatare 

 

  • Il mal di testa non dipende esclusivamente da una condizione psicologica: se è manifestazione di una cefalea primaria, è provocato da una predisposizione costituzionale, quindi è causato da un fattore organico. L’aspetto psicologico conta e va considerato adeguatamente, dal momento che può aggravare la situazione.   

 

  • Il mal di testa non è sintomo diretto di problemi della vista. La visita agli occhi viene prescritta ed eseguita per una valutazione specialistica del fondo oculare, in modo da rilevare o escludere una ipertensione endocranica.

 

In presenza di un dolore alla testa occorre sempre riferire al medico di famiglia, per le opportune valutazioni, anche perché potrebbe essere la spia di patologie le più disparate. Nel caso in cui il mal di testa sia ricorrente, preceduto o meno da aura, cioè da segni premonitori visivi o sensoriali, la diagnosi viene demandata al centro cefalee. I trattamenti devono essere sempre seguiti sotto controllo dei sanitari, al fine di scongiurare la cronicizzazione.