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Mai abbassare la guardia contro l’influenza

La scarsa circolazione nell’inverno 2020-2021 non deve creare illusioni: il vaccino è fondamentale per anziani e immunodepressi

20/06/2021 - di Redazione

Come per la bicicletta. Quando la pedalata si fa più faticosa, un grande aiuto per chi non è in forma viene dalla batteria elettrica, nel momento in cui occorre sostenere una salita. Allo stesso modo, nelle persone avanti con gli anni, il sistema immunitario può andare incontro ad un processo d’invecchiamento, l’immunosenescenza. Ed allora, può esserci necessità di un “aiuto” che, come la batteria della bicicletta elettrica, consenta di rendere più efficace la reazione immunologica. In caso di vaccinazione per l’influenza, quindi, oltre a proteggere chi si vaccina, può essere necessario “personalizzare” ed aumentare il più possibile la risposta. Per gli anziani, se il medico lo consiglia, occorre anche dare una sferzata all’apparato di difesa: la “batteria” in questo caso si chiama sostanza adiuvante, presente nei vaccini quadrivalenti adiuvati, impiegata proprio per rendere più efficace l’immunizzazione. «Per la prossima stagione influenzale in questo senso avremo a disposizione per gli over-65, oltre agli altri vaccini che stimolano la produzione di anticorpi nei confronti dei due virus A e dei virus B di cui si attende la circolazione, anche il vaccino quadrivalente adiuvato – spiega Giovanni Gabutti, ordinario di Igiene all’Università di Ferrara e coordinatore del Gruppo di lavoro ’Vaccini e Politiche Vaccinali’ della SITI (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica) –. Secondo l’ultima circolare del Ministero della Salute “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2021-2022” il vaccino quadrivalente adiuvato trova una specifica indicazione nella popolazione over-65. Nello scorso inverno c’è stata una drastica riduzione dei casi di sindrome simil-influenzali, probabilmente dovuta alle misure di prevenzione attualmente in vigore per Covid- 19 o alla limitata circolazione di virus influenzali a causa delle restrizioni di viaggi ed alla chiusura delle frontiere. Tuttavia, l’allentamento progressivo di queste misure e le differenze di applicazione delle stesse da paese a paese potrebbe anche comportare una potenziale aumentata co-circolazione di virus influenzali e Sars-CoV-2 e un maggiore impatto sulle popolazioni vulnerabili e sui sistemi sanitari. Per questo è importante mantenere alte le coperture vaccinali per l’influenza anche la prossima stagione, nonostante la percezione di uno scarso impatto epidemiologico da parte della popolazione generale e una possibile diminuzione della propensione a vaccinarsi».

 

In effetti, parlare di influenza mentre stiamo faticosamente uscendo da Covid-19 può sembrare prematuro. Ma non si deve abbassare la guardia. Ed è basilare che ogni categoria di persone riceva il tipo di vaccino più adatto alle proprie necessità. «I vaccini quadrivalenti proteggono non solo dai due ceppi A potenzialmente circolanti in una determinata stagione ma anche dai due lineaggi B – riprende l’esperto. Per questo rappresentano lo standard di riferimento. Ma non bisogna dimenticare che nell’anziano, il cui sistema immunitario può non lavorare al meglio, è fondamentale indurre una adeguata risposta immunitaria mediante l’impiego di un vaccino che possa stimolare una reazione difensiva forte. A causa del declino del sistema immunitario correlato all’età, l’efficacia del vaccino antinfluenzale tende a essere più limitata nelle persone anziane, proprio per la ridotta capacità dell’organismo di produrre una risposta al vaccino sufficientemente protettiva».

 

L’importante è ricordare che la protezione dall’influenza sarà fondamentale nella prossima stagione, probabilmente caratterizzata ancora dalla co-circolazione di virus influenzali e Sars- Cov-2. Sarà importante raggiungere elevati tassi di copertura vaccinale per influenza in modo da migliorare l’efficacia dell’intervento di sanità pubblica, alleviare la pressione sul sistema sanitario e facilitare la possibilità di riconoscere un’infezione dall’altra, soprattutto nelle fasce di età a maggior rischio di forme cliniche gravi. Senza dimenticare che esistono diversi studi che fanno pensare che la vaccinazione influenzale potrebbe anche aiutare ad avere un decorso più favorevole del Covid- 19.