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L’impatto del mieloma multiplo: il 53% dei malati perde il lavoro

Trapianto e farmaci hanno triplicato la sopravvivenza ma l’assistenza a domicilio deve essere potenziata

19/11/2022 - di Alessandro Malpelo

In Italia 35mila persone sono in trattamento o in remissione per un mieloma multiplo, la seconda neoplasia ematologica per incidenza, caratterizzata da un costo elevato sostenuto dal sistema sanitario e dalle persone in cura, carichi superiori rispetto ad altri tipi di tumore per quanto riguarda l’assistenza, l’acquisto di farmaci e le visite specialistiche. «Un elemento in particolare richiama la nostra attenzione – ha affermato Giuseppe Toro, presidente AIL, Associazione italiana leucemie – mi riferisco al calo della capacità produttiva, e all’impatto sulla vita quotidiana delle famiglie».

 

Più della metà delle persone colpite da questa malattia del sangue (53%) perde il posto di lavoro. Da queste premesse si è delineato un viaggio tra i costi economici diretti e indiretti dei pazienti con mieloma multiplo e dei loro caregiver, una indagine condotta in collaborazione con l’EMN Research Italy, il Centre for Economic and International Studies (EEHTA) CEIS di Tor Vergata, il contributo incondizionato di Sanofi e Takeda. «Tra i principali dati emersi – precisa Francesco Saverio Mennini, professore all’Università di Roma Tor Vergata – la spesa annuale di duemila euro per assistenza, farmaci e visite specialistiche e l’impatto sull’attività lavorativa dei pazienti e dei caregiver.

 

L’indagine intende offrire strumenti di riflessione a clinici e Istituzioni per ottimizzare la gestione delle risorse, così da migliorare la qualità di vita dei pazienti e l’efficienza del sistema sanitario». Nei pazienti più giovani o in buone condizioni di salute, senza altre malattie, il trapianto autologo è la terapia d’elezione nel mieloma. Nelle persone più anziane o con patologie associate, si utilizzano le ultime generazioni di anticorpi monoclonali, inibitori del proteosoma, immunomodulanti e cortisone, ma la ricerca guarda ancora più avanti.

 

«Il paziente subisce uno choc al momento della diagnosi – ha affermato Daniele Derudas, dirigente medico di ematologia e centro trapianti di midollo osseo nell’ospedale oncologico Businco di Cagliari – in seguito, dato che la malattia interessa diversi organi, abbiamo interessamento scheletrico diffuso con lesioni ossee, fratture e dolore persistente. I pazienti possono perdere l’autonomia e tendono ad avere sempre più bisogno di assistenza domiciliare».

 

Oggi, del resto, il mieloma multiplo è una patologia curabile, la sopravvivenza è quadruplicata rispetto a dieci quindici anni fa, e il 52% dei pazienti riesce a curarsi nel Centro di riferimento vicino al luogo di residenza, la rete dei centri di ematologia è ben distribuita sul territorio nazionale.