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Lifting, la novità degli ultrasuoni microfocalizzati

Le alternative al bisturi diventano sempre più efficaci, con esiti che durano fino a 18 mesi

23/01/2022 - di Letizia Cini

Non sempre è necessario entrare in sala operatoria per “risollevare“ la situazione quando un viso inizia ad accusare i segni del tempo: creme, massaggi, fili, filler, laser, ultrasuoni. Ma esistono tecnologie realmente efficaci e dagli esiti duraturi, senza stravolgere i lineamenti a chi si sottopone a vecchi e nuovi trattamenti? Ne parliamo con il chirurgo plastico di Perugia dalla grande esperienza, Bruno Bovani.

 

Esistono soluzioni alternative al bisturi, dottore?
«Certamente e ogni giorno che passa giungono novità in questo senso. Questo perché sempre di più è in aumento la richiesta di ringiovanimento naturale dei tessuti senza ricorrere a trattamenti troppo invasivi. È per questo che la ricerca scientifica e di conseguenza le nuove tecnologie mirano a dare una risposta in tale senso».

 

Si riferisce al lifting a ultrasuoni microfocalizzati?
«Eattamente; Ultherapy rappresenta ancora oggi il “gold standard” dei trattamenti capaci di combattere efficacemente l’invecchiamento cutaneo, ma abbiamo totalmente abbandonato il concetto di Lifting non chirurgico o lifting della pausa pranzo. Sono slogan che possono sviare il paziente dalla vera risorsa di questa tecnologia ad ultrasuoni microfocalizzati. In realtà Ultherapy entra senza dubbio nel mondo della medicina rigenerativa, la grande novità di questi ultimi anni che tocca tanti campi della medicina: dall’ortopedia, all’oculistica, alla ginecologia ed a tante altre specialità. Nel settore della medicina estetica ha dimostrato scientificamente come sia in grado di innescare il processo rigenerativo dei tessuti senza alcuna complicanza».

 

Quando è praticabile?
«Tutte le volte che si desideri ottenere la produzione di nuove fibre elastiche e nuovo collagene, tessuti che perdono progressivamente le loro caratteristiche con il trascorrere degli anni. Quindi l’obiettivo principale è contrastare la lassità cutanea, restituendo ai tessuti tono, turgore e luminosità. Non esiste un limite di età per sottoporsi a questo trattamento, poiché anche in “quarta età” i nostri tessuti risponderanno allo stimolo indotto da Ultherapy. Quindi non si parla più di “tendere” tessuti invecchiati, ma di rigenerarli, ricaricarli di elastina e collagene, proteine che spontaneamente possiamo solo perdere con il trascorrere degli anni».

 

Quante sedute sono richieste?
«Incredibilmente… solo una! In realtà non c’è nulla di incredibile visto che il processo rigenerativo ha bisogno di un solo stimolo per potersi realizzare al meglio, ma con specifiche caratteristiche che solo apparecchiature altamente sofisticate possono dare. Pertanto in circa un’ora di trattamento otterremo uno stimolo dei tessuti molto efficace, che si manifesterà con miglioramenti progressivi nei sei – otto mesi successivi. Dopodiché i risultati ottenuti si potranno protrarre per altri 12-18 mesi e successivamente ci riporteranno nel tempo al punto di partenza, poiché ancora oggi è impossibile arrestare definitivamente il processo fisiologico di invecchiamento».

 

È doloroso come trattamento?
«A volte ancora oggi ci sentiamo fare questa domanda dai nostri pazienti. Forse questa considerazione appartiene alle prime esperienze con questa metodica, ma è ormai ampiamente appurato che il trattamento non deve assolutamente essere doloroso. Ciò che decreta il successo di Ultherapy è la possibilità di effettuare numerosi passaggi con gli ultrasuoni microfocalizzati, sempre ad una potenza ben sopportabile. Solo così otterremo i risultati attesi».

 

Terapia autologa rigenerativa

 

«La grande novità di questi anni – spiega Bruno Bovani, chirurgo plastico a Perugia – è la Terapia Autologa Rigenerativa (T.A.R.), in presenza di invecchiamento cutaneo marcato ecco entrare in campo le cellule staminali, che risiedono nei depositi di grasso, e possono essere impiegate per generare una forte spinta alla rigenerazione. Associando ultrasuoni microfocalizzati all’impiego della T.A.R. otterremo una sinergia potentissima, i cui effetti si manifesteranno progressivamente e si prolungheranno per molti mesi dopo i trattamenti, il tutto ricorrendo solo ed esclusivamente ai nostri tessuti, senza introdurre alcuna sostanza estranea».

 

La metodologia, denominata Seffiller «consente di prelevare in modo sicuro e mini- invasivo un po’ di grasso dai nostri tessuti di deposito. Questo grasso – conclude il medico – contiene un’elevata concentrazione di cellule staminali mesenchimali multipotenti, che una volta iniettate nel volto, si differenziano nelle cellule in grado di rigenerare quei tessuti invecchiati, il tutto in circa 40 minuti».