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L’artrite reumatoide, malattia sistemica oltre le articolazioni

Può colpire anche tendini, muscoli e arrivare a cuore, polmoni e sistema nervoso

28/11/2021 - di Maurizio Maria Fossati

L’artrite reumatoide figura tra malattie reumatiche autoimmuni più diffuse. «Questa è certamente la patologia più frequente – spiega il professor Luigi Sinigaglia – e può interessare tutte le articolazioni del corpo. Solitamente inizia a livello delle piccole articolazioni delle mani e dei piedi con dolore, rigidità e lieve tumefazione, poi si estende anche ai polsi, ai gomiti, alle ginocchia e ad altre articolazioni. Lasciata a sé determina danni irreversibili e può provocare deformità e perdita progressiva della funzione articolare».

Accanto alle articolazioni l’artrite reumatoide può colpire anche i tendini, le borse e i muscoli. Ma anche il cuore, il polmone, il sistema nervoso centrale e quello periferico. «Si tratta quindi di una malattia sistemica che coinvolge tutto l’organismo. È più frequente nella donna e in media insorge intorno alla mezza età, ma ci sono molti casi che colpiscono soggetti più giovani e perfino bambini anche molto piccoli. Le terapie moderne con agenti biologici e con i nuovi inibitori enzimatici, spesso associati al methotrexate sono in grado di modificare profondamente la storia naturale di questa terribile malattia e di prevenire i danni. Chi oggi si ammala di artrite reumatoide ha certamente una aspettativa di qualità e di quantità di vita enormemente superiore a quella attesa anche solo 25 anni fa».

 

CAMPANELLI D’ALLARME

Dolori, gonfiore e rigidità degli arti sono i primi sintomi

Oltre 5 milioni di italiani soffrono di malattie reumatiche. Come riconoscere i primi sintomi? «I campanelli d’allarme – spiega Luigi Sinigaglia – variano da patologia a patologia e vanno da dolori e gonfiori alle articolazioni delle mani e dei piedi con la caratteristica rigidità al risveglio mattutino, a un dolore lombare che si riacutizza col riposo e migliora con il movimento, quindi a cadenza tipicamente notturna e mattutina. Queste due condizioni possono essere espressione di una forma iniziale di artrite reumatoide o di una spondiloartrite, due tra le più importanti malattie reumatologiche. Poi ci sono altre condizioni che vanno valorizzate: un impallidimento delle dita delle mani e dei piedi dopo esposizione al freddo, una secchezza della bocca e degli occhi, una particolare intolleranza cutanea al sole, la psoriasi cutanea che si associa a manifestazioni articolari, una cefalea improvvisa in un paziente già avanti con gli anni e molte altre. I campanelli d’allarme sono importantissimi perché la vera sfida della Reumatologia del futuro sarà basata sulla diagnosi precoce e valorizzare questi sintomi significa arrivare più tempestivamente alla diagnosi. Quando il paziente o il medico curante avverte la presenza di sintomi sospetti la prima cosa da fare è chiedere un consulto reumatologico specialistico»