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La radiochirurgia stereotassica agisce già in sala operatoria

19/02/2023 - di Roberto Baldi

Accanto all’immunoterapia, alla chirurgia robotica e alla chemioterapia, la radioterapia rappresenta uno dei trattamenti più diffusi per la cura dei pazienti affetti da tumore, grazie alla nuova capacità di somministrare dosi adeguate di radiazione al “target” neoplastico, riducendo al minimo l’irradiazione ai tessuti sani adiacenti.

 

Il recente sviluppo di dispositivi tecnologici dedicati alla radioterapia, associati all’utilizzo degli esami della diagnostica per immagini in maniera da consentire la precisa definizione del volume neoplastico da irradiare e la maggiore comprensione degli effetti biologici a breve e a lungo termine, ha apportato un ulteriore miglioramento dei risultati clinici, incrementando la sopravvivenza dei pazienti oncologici.

 

In questo ambito la radiochirurgia cosiddetta stereotassica rappresenta il più rilevante progresso tecnologico terapeutico presente nella moderna radioterapia. L’apparecchio in uso localizza con estrema precisione la sede del tumore, orienta il fascio di radiazioni del bisturi sul letto operatorio neoplastico, riduce l’irradiazione dei tessuti sani adiacenti al tumore, prerogativa per una maggiore guarigione, per una minore tossicità e una migliore qualità della vita.

 

 

Contro il tumore: l’associazione Lilt sostiene malati e familiari

 

Tra le molte associazioni italiane che assistono i vari malati, quella che più specificatamente si occupa della lotta ai tumori e ne deriva il nome è la LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori), che lo scorso anno ha celebrato il centenario dalla nascita e i cui compiti sono ancora attualissimi, come ci illustra il dr. Roberto Benelli, presidente di una sezione toscana, ex primario urologia: «Ci muoviamo lungo le direttrici di prevenzione, comunicazione, convegni e incontri tematici con attenzione particolare ai pazienti oncologici gravati da più patologie, che necessitano di controlli ravvicinati gratuiti».

 

Nelle sedi LILT si effettuano visite specialistiche di prevenzione oncologica, ecografie, esami diagnostici e controlli oncologici con cadenza periodica.

 

La LILT si rivolge a persone con patologia tumorale e ai loro familiari, proponendo anche la formazione di gruppi di sostegno guidati da psicologi in una casistica tumorale che nel 2022, in Italia, ha registrato 390.700 nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600) e che rischia di peggiorare per stili di vita scorretti, considerato che il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% obeso, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal 23% nel 2008 al 31% nel 2021.

 

La pandemia ha determinato, nel 2020, un calo delle nuove diagnosi, legato in parte all’interruzione degli screening oncologici e al rallentamento delle attività diagnostiche, ma oggi si assiste a una ripresa dei programmi di screening, tornati nel 2021 ai livelli prepandemici.

 

Alla riattivazione di questi programmi corrisponde un incremento del numero di interventi chirurgici per cancro del colon-retto e della mammella anche in stadio iniziale.