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La chiave per la felicità? Parlarsi occhi negli occhi e ridere insieme

Uno studio studio americano ha mostrato i lati positivi di una conversazione in presenza con un amico o collega e scherzare insieme con ironia

20/09/2023
Crediti iStock - ridere insieme

Dopo il biennio della pandemia e nel periodo post Covid una delle sfide più difficili della nostra società si gioca attorno al benessere psico-fisico. Sono molte le persone che stanno lottando con lo stress e soffrendo per depressione e infelicità, non essendo soddisfatte delle proprie condizioni di vita e desiderando migliorarle. Uno studio recente ha dimostrato però che cosa potrebbe servire per affrontare le giornate con un sorriso: una conversazione faccia a faccia con un amico o un collega almeno una volta al dì. È un’azione che permette di sentirsi connessi al prossimo e aiuta a sviluppare un senso di appartenenza a un contesto sociale, migliora l’autostima. 

 

Ci vuole impegno 

La ricerca in questione è stata condotta da Jeffrey Hall, professore di studi sulla comunicazione presso l’Università del Kansas, ed è stata pubblicata sul Journal of Research In Personality. I risultati a cui è giunto l’esperto sembrano semplici e pratici, tuttavia, come sottolinea lo stesso studioso, non vanno sottovalutati l’impegno e la costanza richiesti per portare avanti delle relazioni soddisfacenti. Nello specifico, l’autore ha scoperto che servono circa 40-60 ore di tempo trascorso insieme per costruire un’amicizia informale e circa 200 ore per un’amicizia stretta. 

 

Reciprocità

Affinché il meccanismo funzioni, non bisogna solo ricevere benefici dagli altri, ma occorre essere anche disposti a ricambiare l’ascolto, la comprensione, il supporto e le attenzioni. In quest’ottica è importante imparare a complimentarsi con gli altri per i loro successi e manifestare apprezzamento e gratitudine. 

 

Continuità 

Si tende a pensare che le relazioni più importanti e i legami stretti si basino su fiducia reciproca, interazioni significative e discussioni profonde. Questi elementi sono sicuramente importanti. Ma lo studio del professor Hall dimostra che anche i contatti veloci e più superficiali, purché regolari, finiscono per avere un impatto positivo. Quando ci si aggiorna rapidamente con qualcuno sulle reciproche situazioni, si può sapere che cosa sta accadendo nelle vite delle altre persone e si ha una base per impostare la conversazione successiva: la ricerca di una casa, un successo scolastico del figlio, un cambiamento lavorativo in ballo. Sono occasioni per offrire il proprio supporto e mostrare la propria partecipazione. 

 

Ridere insieme 

La ricerca aggiunge anche un altro aspetto. Parlare con un amico e un collega ci aiuta a trascorrere ore più serene, ma serve pure prendersi in giro bonariamente e usare ironia e autoironia, ovviamente quando ciò avviene nell’ambito di un rapporto confidenziale e costruttivo. Scherzare con qualcuno su qualcosa, infatti, serve a rinsaldare il legame. Tutto ciò funziona se avviene all’insegna della complicità da ambo le parti, dimostrando di conoscere e capire l’altra persona, mai con intento offensivo o denigratorio.