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In arrivo un farmaco per contrastare l’invecchiamento della pelle e danni provocati dal sole

Un team di ricerca ha scoperto due molecole efficaci contro i pericolosi raggi UVA: allo studio nuovi medicinali per proteggere la pelle danneggiata dal sole

19/08/2021
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Due nuove molecole potrebbero limitare notevolmente i danni causati alla pelle dai raggi del sole. Lo rivela una ricerca condotta dalla University of Exeter Medical School (Regno Unito) e dalla a Mahidol University (Thailandia), che ha individuato molecole in grado di generare piccole quantità di gas idrogeno solforato, utile nel prevenire l’invecchiamento della pelle che viene esposta ai raggi ultravioletti presenti nella luce solare.
La scoperta può portare alla creazione di nuovi medicinali per la protezione degli strati più profondi della pelle, che viene colpita dai raggi UVA più dannosi, potenziali portatori di tumori.

 

Un farmaco per contrastare l’invecchiamento della pelle e danni provocati dal sole

L’azione della luce ultravioletta provoca le scottature solari che sono le principali cause di invecchiamento precoce della pelle e un fattore di rischio importante per il cancro della pelle e altri problemi della cute associati all’invecchiamento.
Se i raggi UV attivano gli enzimi digestivi della pelle che assorbono il collagene naturale causando la perdita di elasticità e la formazione delle rughe, i raggi UVA invece penetrano più in profondità nella pelle e possono danneggiare il DNA cellulare, con conseguenti mutazioni che contribuiscono allo sviluppo di alcuni tumori.
Il team di ricerca internazionale ha messo a punto un procedimento per invertire o ritardare questo tipo di danni.

 

Le molecole che contrastano i raggi UVA

Nello studio pubblicato su Antioxidant and Redox Signaling, i ricercatori hanno esposto le cellule della pelle umana adulta e la pelle dei topi alle radiazioni ultraviolette (UV). E sono giunti a individuare due composti nuovi, che sono stati chiamati AP39 e AP123. Negli esperimenti si è notato come questi composti proteggono la pelle in modo diverso rispetto alle classiche creme solari: penetrano direttamente nella pelle per correggere i danni dei raggi UVA, “riaggiustando” la produzione di energia da parte delle cellule che sono state compromesse dall’esposizione ai raggi solari più pericolosi.
L’azione è molto efficace: in sostanza bloccano l’attivazione degli enzimi che degradano la pelle.

Si tratta di composti di cui la scienza ha già rivelato l’efficacia nel ridurre le infiammazioni della pelle e i danni da ustioni e dermatite atopica.
“I composti AP39 e AP123 prendono di mira in modo specifico i meccanismi che generano energia all’interno delle nostre cellule, i mitocondri, e li riforniscono con minuscole quantità di combustibile alternativo, idrogeno solforato, da utilizzare quando le cellule della pelle sono stressate dai raggi UVA”, spiega il coautore dello studio, il professor Uraiwan Panic.

 

Nuovi medicinali contro i danni del sole sula pelle

Ora gli scienziati continueranno la ricerca su molecole ancora più potenti, per lo sviluppo di farmaci che potrebbero portare a nuovi trattamenti della pelle danneggiata dalle radiazioni ultraviolette. Ci potrebbero essere importanti ricadute a livello medico e cosmetico per l’invecchiamento precoce della pelle e i tumori causati dai raggi solari, ma anche allergie ai raggi UV, orticaria solare e rare malattie ereditarie della pelle.

“Alcune creme solari e cosmetici per la pelle contengono ingredienti pensati per proteggere i mitocondri dalle radiazioni UV”, aggiunge il professor Matt Whiteman, “Ma le nostre molecole penetrano nelle cellule e prendono di mira specificamente i mitocondri dove necessario. Attualmente, non abbiamo modo di invertire o ritardare l’invecchiamento cutaneo causato dall’esposizione alla luce solare. I nostri risultati sono un passo davvero entusiasmante verso questo obiettivo e un giorno potrebbero aiutare a ridurre le condizioni della pelle legate all’età, oltre ad essere utili in altre condizioni derivanti dal processo di invecchiamento”.