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Terapie digitali per insonnia, ansia e palpitazioni

Entro breve nel nostro Paese alcuni disturbi psicosomatici si potranno curare utilizzando delle app mediche certificate

21/05/2023 - di Alessandro Malpelo

C’è attesa in Italia per l’arrivo delle terapie digitali, proposte per vari tipi di disturbi su base psicosomatica (insonnia, ansia, palpitazioni, dipendenze, fame nervosa, dolore sporadico). Si tratta di applicazioni interattive che fanno leva sui comportamenti. Utilizzano risorse di uso comune (smartphone e sensori) ma a differenza delle app fai-date, e dei braccialetti, sono testate in modo da certificare con prove di efficacia i processi di guarigione.

 

«Nell’ambito della salute mentale – ha dichiarato lo psichiatra Fabrizio Starace durante una conversazione con Alberta Spreafico di Healthware Group – le terapie digitali aiutano a migliorare l’accesso alle cure, contribuiscono a superare una certa riluttanza, specie nelle persone più giovani. La dimostrata efficacia nei disturbi depressivi e ansiosi ne suggerisce l’inclusione nell’offerta di assistenza dei servizi sanitari». In cardiologia è stato messo a punto un software riconosciuto efficace per riportare la pressione del sangue verso valori normali. Questo trattamento dell’ipertensione, sviluppato da CureApp in Giappone, è costituito da una app per smartphone (HERB Mobile) in uso al paziente, una interfaccia per i medici e un server.

 

L’applicazione funziona sia su piattaforma iOS sia su Android. Nei soggetti ipertesi spinge a modificare gli stili di vita, suggerisce via via comportamenti adatti allo scopo, come limitare le aggiunte di sale da cucina, restrizioni nel fumo di sigaretta e nel consumo di alcol, costante controllo del peso corporeo per dare maggiore consapevolezza del problema, sollecitazioni a mantenere una buona qualità del sonno e svolgere esercizio fisico regolare. Anche nel campo delle cefalee si stanno testando soluzioni alternative alle compresse da deglutire o alle fialette da iniettare grazie all’aiuto di app e dispotivi elettronici.

 

Prodotta dalla Click Therapeutics di New York, la terapia digitale che è stata ribattezzata CT-132 ed è in fase di sviluppo come trattamento preventivo per l’emicrania episodica, insegna comportamenti e routine che possono aiutare le persone a scongiurare l’insorgenza delle crisi. «Le terapie digitali – ha dichiarato Roberto Ascione, chairman di Frontiers Health, interpellato da Silvia Pogliaghi sulle pagine di Medico e Paziente – possono sussistere da sole o insieme a un farmaco. Sono diverse dall’app, diverse da un diario clinico o da un supporto digitale, e devono avere un effetto terapeutico scientificamente validato».

 

 

Asl italiane, le più colpite dalla pirateria

 

Le aziende sanitarie italiane sono nel mirino della pirateria informatica, ai primi posti in Europa per attacchi ransomware e malware. Interi database con migliaia di cartelle cliniche vengono trafugati quasi ogni giorno, altre volte vengono mandate fuori uso le infrastrutture, si può bloccare così di punto in bianco la normale attività di un pronto soccorso, un centro prenotazioni o una sequenza di sale operatorie. Le bande criminali chiedono un riscatto (e spesso riescono a intascare e farla franca) per ripristinare i dati e renderli leggibili, in caso contrario si perdono irrimediabilmente interi archivi ospedalieri.

 

Questo quadro, decisamente allarmante, è emerso al convegno dell’Associazione italiana degli ingegneri clinici (AIIC). I ransomware sono i virus più devastanti, sono capaci di prendere in ostaggio un dispositivo senza che sia possibile risalire a chi ha lanciato la minaccia in rete. I settori più colpiti dai cybercriminali in Italia, oltre alla sanità, sono la pubblica amministrazione, il settore tech, il complesso manifatturiero e i servizi bancari telematici. La tecnologia in ambito sanitario è ripetutamente sotto attacco, l’incremento nel numero dei sistemi connessi comporta rischi per la sicurezza informatica come hanno mostrato durante la pandemia gli hacker che hanno violato nosocomi.

 

In Italia l’89% delle organizzazioni sanitarie utilizza dispositivi con un sistema operativo obsoleto, con problemi di incompatibilità o con necessità di ricevere aggiornamenti. Nei giorni scorsi i pirati informatici hanno hackerato le Asl abruzzesi diffondendo sul web i dati personali dei pazienti, compreso il boss della mafia Messina Denaro, detenuto in carcere a L’Aquila.