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Immunoterapia contro il tumore dello stomaco

Primo step la chirurgia mininvasiva. La medicina di precisione completa l'opera

17/04/2022

Helicobacter pylori, un parassita che talvolta colonizza la mucosa dello stomaco, è uno dei batteri più studiati in gastroenterologia. Questo scomodo inquilino che scorrazza tra esofago e duodeno è responsabile di vari sconquassi, gastriti dolorose, ulcerazioni, tumori gastrici.

 

Possiamo smascherarlo con semplici test, eradicarlo con una terapia antibiotica prescritta da specialisti, ma talvolta sfugge ai controlli. Occorre fare prevenzione. E quando i medici, nonostante le accortezze, si ritrovano alla gastroscopia una massa neoplastica, che strada possono intraprendere?

 

Terapie

La chirurgia si conferma fulcro della cura nel cancro dello stomaco, con tecniche mininvasive, ma il futuro dei trattamenti punta deciso all’immunoterapia nelle fasi avanzate di malattia, intervallata alla chemioterapia. Si moltiplicano gli studi di genetica molecolare per differenziare i diversi tipi istologici di tumore gastrico e arrivare all’oncologia di precisione.

 

I massimi esperti italiani di tumori gastrici, riuniti in una tavola rotonda dall’Associazione «Vivere senza stomaco si può», hanno passato in rassegna le novità emerse al congresso internazionale di Houston (IGCC) in tema di farmacologia, farmaci che si aggiungono alle terapie già affermate.

 

Numeri

Il cancro dello stomaco è la quinta neoplasia più comune, la quarta causa di morte per tumore. Sono 23mila le nuove diagnosi ogni anno in Italia. Attualmente 82.400 sono le persone viventi con una diagnosi di cancro dello stomaco. Due le criticità in questa popolazione: arriviamo spesso piuttosto tardi alla diagnosi, e sono ancora relativamente pochi i centri di riferimento dotati della necessaria esperienza per affrontare i necessari percorsi terapeutici.

 

Checkpoint

Nello stomaco l’immunoterapia si profila tra le terapie adiuvanti più innovative e promettenti. Ad esempio lo studio Checkmate-649, con inibitori dei checkpoint immunitari che impiegati in prima linea combinati alla chemioterapia hanno mostrato un miglioramento della sopravvivenza.

 

Promettenti anche gli anticorpi monoclonali per i pazienti con mutazione HER2+. «L’immunoterapia sta aprendo prospettive molto interessanti nel trattamento del cancro dello stomaco in fase avanzata – ha dichiarato Domenico D’Ugo, direttore della Chirurgia Generale, Policlinico Gemelli di Roma – specie per alcune categorie di pazienti che presentano particolari assetti genetici come l’alterazione chiamata instabilità dei microsatelliti, che è predittiva di non risposta alla chemioterapia. I primi studi indicano che i pazienti sottoposti a immunoterapia hanno risposte migliori».

(Alessandro Malpelo)