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Il ritorno (inatteso) del lifting nel 2023

L’utilizzo prolungato di soluzioni meno invasive ha prodotto risultati troppo artificiali: e così si torna all’antico

19/02/2023 - di Letizia Cini

Si abbassa l’età media e cresce il numero di interventi in sala operatoria: «L’obiettivo è un aspetto più sano e riposato con effetti duraturi» assicura il professor Raffaele Rauso, chirurgo plastico vice presidente Fime, già professore all’Università Vanvitelli di Napoli. Pazienti sempre più giovani, aumento generalizzato del numero di interventi, soprattutto di chirurgia estetica. È quanto emerge dai primi dati ufficiali post Covid del settore, che appare in ripresa dopo due anni di lockdown e pandemia, realizzati dall’American Society of Plastic Surgeons, la più grande società di chirurgia plastica al mondo.

 

In particolare, il lifting al viso risulta il secondo intervento più praticato in chirurgia estetica nel 2021 e 2022, dopo la liposuzione e prima di aumento del seno e addominoplastica. «Per il ringiovanimento del volto, per anni, la medicina estetica con filler e soluzioni mini-invasive è stata la più richiesta, apprezzata per i costi contenuti e i tempi di ripresa rapidi – riprende il professor Raffaele Rauso –. Negli ultimi tempi, tuttavia, infiltrazioni protratte negli anni hanno fatto emergere risultati artificiali, con lineamenti innaturalmente gonfi: questo ha portato i pazienti a rivalutare la chirurgia fatta bene e il lifting al viso. La richiesta non è tanto sembrare molto più giovani, quanto avere un aspetto fresco e riposato, e il lifting permette di raggiungere questo risultato. L’intervento di solito era richiesto dopo i 50, ora è diventato un’opzione anche tra le over 40».

 

Un’altra tendenza evidenziata dai dati Asps, infatti, è la riduzione dell’età media dei pazienti, con un picco della fascia 31-45 anni. Dalla ricerca emerge infatti come numerose persone abbiano scelto di prendersi cura di sé e di investire sul proprio aspetto per diverse ragioni, alcune collegate proprio alla pandemia: «Molti hanno iniziato a lavorare da casa e questo consente di trascorrere il periodo post-operatorio senza interruzioni dal lavoro – sottolinea il vicepresidente della Federazione italiana medici estetici. L’utilizzo della mascherina permette poi di riprendere la vita sociale senza suscitare particolari sospetti, anche dopo un intervento al volto. Fare qualcosa per sé è considerato positivo e, tra gli insegnamenti della pandemia, c’è il fatto di non procrastinare troppo le decisione».

 

Secondo quanto risulta dalla ricerca Asps, le principali motivazioni citate dai pazienti sono state: il fatto di viaggiare meno del solito, che ha consentito di destinare il budget a procedure estetiche (42%); il desiderio di fare qualcosa per sentirsi meglio dopo la pandemia (40%); aver risparmiato soldi durante il periodo del Covid (33%); altre ragioni (27%), tra queste il fenomeno “Zoom Boom”, ossia il fatto di vedersi nelle videochiamate, che ha fatto crescere il desiderio di cambiare, e lo smart working, che ha reso il recupero meno problematico.

 

Un’occhiata alle procedure “Top 5“: nel 2021 e 2022 – stando a quanto risulta dalla ricerca Asps – ci sono liposuzione, lifting al viso, aumento del seno (mastoplastica additiva), addominoplastica mastopessi (breast lift).