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I minerali che aiutano la donna

Alcuni micro-nutrienti specifici svolgono un ruolo fondamentale in relazione ai disturbi riproduttivi

16/06/2024 - di Alberto Levi

Il ruolo dei minerali nella fertilità femminile, in particolare in relazione al ciclo mestruale, rappresenta un’area di studio complessa che sottolinea l’interazione tra nutrizione e salute riproduttiva. Questo è quanto è emerso in una recente ricerca pubblicata su Nutrients, secondo la quale si possono identificare gli impatti dei minerali sugli aspetti chiave del sistema riproduttivo. Dalla regolazione ormonale, passando per la funzione ovarica, fino a valutare la salute dell’endometrio e lo stress ossidativo, alcuni micronutrienti specifici svolgono un ruolo fondamentale in relazione ai disturbi riproduttivi.

 

Nello specifico si è notata una notevole assenza nel panorama scientifico relativo all’impatto dei minerali durante tutto il ciclo mestruale sulla fertilità femminile. Ecco cosa è emerso. Il contributo di ciascun minerale è stato esplorato in dettaglio per fornire un quadro più chiaro della sua importanza nel sostenere la fertilità femminile. Questa analisi completa non solo può migliorare la conoscenza della salute riproduttiva, ma offre anche ai medici preziosi spunti sulle potenziali strategie terapeutiche. Ecco perché è importante capire l’importanza dei singoli minerali sul corpo femminile.

 

 

ZINCO

 

È essenziale per la produzione ormonale, la funzione endometriale e la fertilità. Questo minerale regola la produzione di LH, FSH e steroidi proteggendo l’ovocita dai danni delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) legate allo stress ossidativo. Le proteine ‘’zinc finger’’ aiutano la funzione dei recettori degli estrogeni; pertanto, il mantenimento di livelli adeguati di zinco è fondamentale per la fertilità. La carenza di zinco può causare problemi di salute riproduttiva come sintesi anormale di LH e FSH, crescita ovarica irregolare, interruzioni del ciclo mestruale e preeclampsia.

 

 

SELENIO

 

È necessario per produrre selenoproteine, che convertono la tiroxina nella sua forma biologicamente attiva, la triiodotironina (T3). Il metabolismo della tiroide è fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio ormonale nel sistema di fertilità femminile, poiché l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo possono interrompere i cicli mestruali e influenzare il concepimento. Pertanto, il mantenimento di livelli ottimali di selenio è fondamentale per un’ovulazione coerente ed efficace.

 

 

IODIO

 

È altrettanto legato alla funzione tiroidea e alla produzione di ormoni, poiché questo minerale interagisce con gli ormoni riproduttivi come estrogeni e progesterone. La carenza di iodio può causare ipotiroidismo, infertilità e anomalie riproduttive. Un adeguato consumo di iodio è vitale per tutte le fasi mestruali. Infatti, studi sugli animali hanno indicato che la terapia con iodio di lugol può aumentare la fertilità nelle mucche con infertilità inspiegabile.

 

 

FERRO

 

Componente chiave dell’emoglobina, è necessario per il trasporto dell’ossigeno nei globuli rossi e per le attività fisiologiche. La carenza di ferro può causare anemia, ridotta qualità degli ovociti e ridotta frequenza dell’ovulazione. Mantenere livelli di ferro adeguati è fondamentale per le donne che cercano di concepire, poiché livelli bassi possono portare alla sterilità. In confronto, il sovraccarico di ferro può ridurre il numero di ovociti nelle tecnologie di riproduzione assistita.

 

 

CALCIO

 

Influisce sulla salute delle ossa, sulla produzione ormonale e sulla fusione degli spermatozoi. Il rilascio di calcio fa sì che la ghiandola pituitaria rilasci LH e FSH, incoraggiando così le ovaie a produrre estrogeni e progesterone. Il calcio influisce indirettamente sul controllo ormonale alterando l’ovulazione e la funzione delle ovaie. Inoltre, livelli equilibrati di calcio sono cruciali per una divisione cellulare ottimale e per l’impianto dell’embrione.

 

 

MAGNESIO

 

È coinvolto in circa 600 attività enzimatiche, tra cui la riparazione dell’acido desossiribonucleico (DNA) e il metabolismo del glutatione. Questo minerale può anche migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre al minimo le comorbilità. Le capacità antiossidanti di questo minerale migliorano indirettamente la fertilità proteggendo il corpo dai danni ossidativi, preservando la qualità degli ovociti, modificando l’ovulazione e promuovendo la salute dell’endometrio.

 

 

RAME

 

È fondamentale per proteggere il corpo dallo stress ossidativo funzionando come cofattore per l’enzima superossido dismutasi (importante antiossidante in quasi tutte le cellule esposte all’ossigeno). Il rame influenza i sistemi antiossidanti, la trasduzione del segnale e l’espressione genica; tuttavia, il rame in eccesso può avere effetti pro-ossidanti e compromettere la funzione endoteliale.

 

 

MANGANESE

 

Prezioso minerale traccia, agisce come un antiossidante che elimina i radicali liberi per proteggere le strutture cellulari dallo stress ossidativo e potenzialmente migliorare il benessere riproduttivo femminile. Lo stress ossidativo compromette la funzione e la qualità degli ovociti, interrompendo così la regolazione ormonale della fertilità femminile.

 

Anche la dieta del papà influenza lo sviluppo del bebè

 

Anche la dieta del padre è nella fase del pre-concepimento: a spiegarlo è lo scienziato italiano Raffaele Teperino, capo del gruppo di ricerca ‘Epigenetica ambientale’ del centro Helmholtz di Monaco di Baviera, che ha esaminato l’impatto dell’alimentazione paterna sulla prole e in particolare l’influenza della dieta prima del concepimento. I ricercatori si sono concentrati su speciali piccole molecole di Rna presenti negli spermatozoi, note come frammenti di tRna mitocondriale, che svolgono un ruolo chiave nell’ereditarietà dei tratti di salute regolando l’espressione genica.

 

Per lo studio, pubblicato su ‘Nature’, sono stati utilizzati i dati della coorte ‘Life Child’, che include informazioni provenienti da oltre 3mila famiglie. Dalle analisi è emerso che il peso corporeo del padre influenza il peso dei figli e la loro predisposizione alle malattie metaboliche. Questa influenza esiste indipendentemente da altri fattori come il peso della madre, la genetica dei genitori o le condizioni ambientali. I risultati, conclude Teperino, «suggeriscono che dovrebbe ricevere maggiore attenzione l’assistenza sanitaria e sulla prevenzione per gli uomini che desiderano diventare padri, per ridurre il rischio di malattie come l’obesità e il diabete nei bambini».