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Herpes Zoster, c’è un vaccino indicato nei casi reumatologici

Aiuta a prevenire fuoco di Sant'Antonio e nevralgie sui soggetti fragili

24/11/2021
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C’è un nuovo vaccino contro l’ herpes zoster che ha una marcia in più: è indicato anche nei soggetti vulnerabili, dove altri vaccini sarebbero improponibili o controindicati, ad esempio quanti sono affetti da patologie reumatologiche infiammatorie croniche tipo artrite reumatoide e artrite psoriasica, o lamentano disturbi su base autoimmune sistemica come il lupus. Tutte le persone che si sottopongono alle terapie immunosoppressive hanno un rischio herpes zoster superiore rispetto alla popolazione normale. Per questo è prioritario pensare a una forma di vaccinazione che metta al riparo dal fuoco di Sant’Antonio e dalle forme più insidiose che sfociano nelle dolorosissime nevralgie toraciche.

 

L’herpes zoster è una malattia caratterizzata da una eruzione cutanea spesso accompagnata da prurito e dolore di elevata intensità, causata dalla riattivazione del virus varicella zoster (VZV), lo stesso virus che causa la varicella, di solito contratto durante l’infanzia. “L’infezione da virus varicella zoster è estremamente comune – sottolinea Massimo Andreoni, odinario di Malattie Infettive all’Università di Roma Tor Vergata e direttore scientifico Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali -. Si stima che circa il 95% dei soggetti con più di 40 anni sia stato infettato da questo virus: ciò significa che in età più matura possono sviluppare un episodio di herpes zoster”.

 

Si calcola che almeno un terzo di tutte le persone adulte avrà nella propria vita almeno un episodio di herpes zoster. Questa patologia ha conseguenze assai gravi, come una sintomatologia neurologica (nevralgia posterpetica) che si caratterizza per un dolore ai limiti della sopportabilità. Da un punto di vista epidemiologico possiamo dire che in soggetti con più di 50 anni con herpes zoster questa complicanza occorre in circa l’80% dei casi, un dato che evidenzia come la gravità e le conseguenze della patologia.

 

Ora dunque abbiamo un nuovo vaccino da impiegare per prevenire gli episodi di herpes zoster, e presenta delle caratteristiche che lo propongono come particolarmente indicato per i pazienti più fragili. «Fino ad oggi abbiamo avuto a disposizione un vaccino a virus vivo attenuato – sottolinea Laura Sticchi del Dipartimento Scienze della Salute del Policlinico di Genova – che tuttavia non può essere somministrato nei soggetti immunocompromessi, come coloro che sono in trattamento con farmaci immunosoppressori, spesso utilizzati nei pazienti reumatologici. Il nuovo è un vaccino ricombinante adiuvato: contiene la glicoproteina E del virus combinata ad un sistema adiuvante che stimola la risposta immunitaria».

 

«Molti dei farmaci usati per curare le patologie reumatologiche intervengono abbassando le difese del sistema immunitario – spiega Roberto Gerli, ordinario di reumatologia all’Università di Perugia -. Con le terapie biologiche o biotecnologiche di recente introduzione il rischio è anche leggermente aumentato. Per quanto riguarda l’herpes zoster, la frequenza è decisamente in crescita rispetto al rischio delle terapie tradizionali. Un fenomeno evidente ad esempio con i JAK inibitori, che producono vistosamente questo effetto. Diventa dunque prioritario prevenire l’infezione: per questo l’ipotesi della vaccinazione è al centro della nostra attenzione».