La farmacia come luogo dedicato anche alla cura e alla presa in carico delle necessità sanitarie di cittadini. Queste le aspettative della popolazione che, tracciando ipotetici servizi extra delle farmacie, sembrano avere le idee chiare.
Una ricerca realizzata da Ipsos per la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi) su 1000 italiani e 400 farmacisti racconta come, rispetto ai servizi che gli italiani vorrebbero fossero erogati o potenziati nella rete delle farmacie territoriali, le priorità sono la prenotazione di visite specialistiche ed esami (26%), la vaccinazione antinfluenzale (19%), le analisi di primo livello come la misurazione di pressione e colesterolo (18%), servizi infermieristici in farmacia (18%) e a domicilio (17%). Secondo gli italiani, dunque, la farmacia del futuro si sposa con il modello della Farmacia dei Servizi la cui piena realizzazione – anche attraverso il potenziamento della telemedicina e del deblistering dei farmaci, indicati dai farmacisti come due servizi chiave per migliorare l’assistenza sul territorio – consentirà di andare incontro ai bisogni dei cittadini e alle esigenze di efficientamento del Ssn.
Sul fronte della prevenzione, per esempio, l’80% degli intervistati si dichiara favorevole a farsi vaccinare dal farmacista e valuta positivamente la possibilità che la farmacia diventi un “hub vaccinale” anche per richiami dei vaccini obbligatori. “L’introduzione della vaccinazione anti-Covid e antinfluenzale e la possibilità di eseguire i test diagnostici, divenute prerogative strutturali del farmacista di comunità, hanno definitivamente inaugurato la nuova fase della Farmacia dei servizi – rileva il presidente della Fofi, Andrea Mandelli-. L’apporto alle recenti campagne di immunizzazione, la presenza capillare sul territorio e la fiducia riposta in noi dai cittadini, suggeriscono l‘opportunità di un più ampio coinvolgimento dei farmacisti nelle attività di prevenzione, e in particolare per la vaccinazione, come tra l’altro si sta già delineando in alcuni contesti regionali”. Per i due terzi dei farmacisti intervistati (64%) l’ampliamento delle funzioni riconosciute da recenti provvedimenti normativi rappresenta una valorizzazione del proprio ruolo che, tuttavia, non è priva di difficoltà: l’eccessiva burocrazia è indicata dal 31% dei professionisti come la principale criticità.
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