Gli antidepressivi potrebbero confondere le emozioni, portando a un appiattimento indesiderato anche degli input positivi, e forse proprio questo è il modo in cui funzionano nello spegnere quella malinconia tipica del male di vivere. Lo suggerisce uno studio su un antidepressivo molto prescritto, i cui risultati sono stati riportati sulla rivista Neuropsychopharmacology.
I tipi di antidepressivi più comunemente utilizzati appartengono a una classe chiamata inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Si ritiene che agiscano aumentando i livelli del neurotrasmettitore cosiddetto del buonumore, la serotonina appunto, anche se è poco chiaro attraverso il quale sia possibile risollevare il tono dell’umore.
Circa la metà delle persone che assumono antidepressivi sperimenta un’indesiderata attenuazione delle emozioni positive e negative, afferma Barbara Sahakian, dell’Università di Cambridge. Parte da qui lo studio degli effetti di una terapia che smorza le emozioni nelle persone sane, quindi viene attenuata anche la percezione delle esperienze divertenti o gratificanti. I ricercatori hanno trattato persone senza depressione, testando in cieco due gruppi inconsapevoli, un gruppo riceveva il farmaco vero e proprio, l’altro gruppo riceveva pillole placebo, cioè prive di principio attivo.
Dopo tre settimane, i partecipanti hanno svolto una serie di test su memoria e apprendimento, in particolare giochi durante i quali ciascuno doveva imparare a scegliere in base a una gratificazione che poteva arrivare o meno alla fine del compito. I partecipanti che hanno assunto l’antidepressivo sono risultati il 23% meno sensibili alla gratificazione, quindi meno attenti nel cercare di ottenerla, rispetto a quelli che hanno assunto il placebo.
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L’indagine suggerisce che gli SSRI riducono la sensibilità alle ricompense, alle motivazioni, o ad altre esperienze piacevoli. Ma i farmaci possono anche attenuare l’intensità dei sentimenti negativi, il che potrebbe spiegare perché funzionano attenuando almeno in parte quel dolore sordo insopportabile che spesso accompagna la depressione.
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