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Oltre 600 nuovi medicinali in fase di studio per patologie femminili

L'annuncio di Farmindustria e gli auspici del Quirinale. L'Istituto superiore di sanità rilancia la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse

21/04/2022

Sono oltre 600 i farmaci attualmente in sviluppo nel mondo per combattere malattie che colpiscono maggiormente le donne. Per la precisione, i medicinali in fase di studio sono 625, un dato Phrma (Pharmaceutical Research and Manufacturers of America) che riassume l’impegno delle case farmaceutiche per trattare patologie che incidono nell’universo femminile. Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria, ha dato questo annuncio in occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna, che si celebra oggi: “Gli studi clinici dedicati al benessere femminile – ha dichiarato il manager – sono cresciuti a livello internazionale del 20% negli ultimi cinque anni (elaborazione dati Iqvia), e 1.300 miliardi di euro investiti nel mondo tra il 2021 e 2026 rafforzeranno la medicina di precisione per rispondere ancora meglio alla domanda di salute delle donne”.

 

Telefono Verde

Orientare e informare sul rischio delle malattie sessualmente trasmesse e sull’importanza della prevenzione. Questo il messaggio delle Pillole di Salute lanciato oggi dall’ Istituto Superiore di Sanità (ISS) in occasione della settima Giornata Nazionale della Salute della Donna, evento organizzato dal Gruppo di coordinamento scuola. Tra le raccomandazioni l’istituto ricorda il Telefono Verde 800.861.061 (Tv Aids e Ist) un numero nazionale di riferimento per interventi di prevenzione primaria e secondaria dell’HIV, dell’AIDS e delle altre infezioni sessualmente trasmesse.

 

Pubertà precoce

L’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma partecipa alle iniziative, organizzate in collaborazione con Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con una giornata dedicata a visite e consulenze per bambine affette da pubertà precoce. La comparsa dei segni di sviluppo adolescenziale prima dell’età di 8 anni per le femmine e prima dei 9 anni nei maschi. Quando i segni di sviluppo puberale compaiono, invece, dopo gli 8 anni nelle femmine e dopo i 9 anni nei maschi si parla di pubertà anticipata. La frequenza stimata sulla popolazione generale è tra 1:5000 e 1:10000 bambini. Il rapporto maschi/femmine è di 1 a 10, vale a dire che sono sopratutto le bambine a manifestare questo inconveniente che rischia di ripercuotersi nella vita di relazione, nella stagione riproduttiva e nella salute sessuale.

 

Studi clinici

«Anche nella tutela della salute si sono manifestate differenze di genere: la storia degli studi clinici testimonia uno scarso coinvolgimento delle donne nella fase di sperimentazione, con effetti sui risultati, mentre le patologie che colpiscono le donne sono tra quelle per cui lo screening e la diagnosi precoce risultano ancor più essenziali». Lo ha affermato, dal Quirinale, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della ricorrenza odierna.

 

Bollini Rosa

L’ Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, organizza fino al 26 aprile la settima edizione dell’Open Week con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la cura al femminile. Le strutture del network dei Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa offriranno gratuitamente servizi clinici, diagnostici e informativi, in presenza e a distanza, in diverse aree specialistiche tra le quali: cardiologia, dermatologia, diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia e malattie del metabolismo, ginecologia e ostetricia, medicina della riproduzione, neurologia, oncologia ginecologica, oncologia medica, pneumologia, psichiatria, reumatologia, senologia, urologia, violenza sulla donna. Tutti i servizi offerti nella settimana sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti e consultare i servizi offerti.

 

Race for the cure

Sempre oggi è stato dato l’annuncio della manifestazione in programma giovedì 5 maggio, a Roma al Circo Massimo, la cerimonia di inaugurazione della Race for the cure, con l’apertura del Villaggio della salute. Nella struttura saranno offerte gratuitamente consulenze specialistiche ed esami diagnostici in collaborazione con il Policlinico Gemelli. Da oltre 20 anni il Policlinico universitario capitolino e la Komen Italia lavorano fianco a fianco per promuovere la prevenzione e la salute femminile. “Da questa sinergia virtuosa – ha spiegato Marco Elefanti, direttore generale Fondazione Policlinico Gemelli – sono nate realizzazioni importanti per aiutare le donne che vivono l’esperienza del tumore del seno, soprattutto quelle più fragili, a ricevere non solo le cure oncologiche di eccellenza necessarie ad ottimizzare le possibilità di guarigione, ma anche quelle terapie complementari utili al recupero di un migliore benessere psicofisico”.

 

Cervice uterina

Quando si parla di salute, benessere e sicurezza femminile, sono ancora molte le sfide che l`Italia deve affrontare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Hologic ha acceso i riflettori sulla prevenzione del cervicocarcinoma, patologia che colpisce ogni anno circa 2.400 donne in Italia e rappresenta il quinto tumore per incidenza nelle donne sotto i 50 anni. In Italia il 79% delle donne fra i 25 e i 64 anni di età si sottopone allo screening cervicale. Le donne si sottopongono ai test in ambito privato durante visite ginecologiche più estese e, a volte, gli esami non vengono ripetuti negli anni successivi. Oggi come oggi, oltre al pap-test, aggiungiamo noi, la sensibilizzazione sulle patologie del collo dell’utero è ancora maggiore in quanto si conoscono i danni prodotti dal papillomavirus, danni che si possono prevenire con la vaccinazione, scongiurare grazie ai test e alle terapie. “Lo screening organizzato è fondamentale nella prevenzione del cervicocarcinoma – commenta Andrea Gianatti, direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio e dell’Unità di Anatomia patologica dell’ Ospedale Papa Giovanni XXIII – per ottenere questo è fondamentale innescare un cambio culturale che permetta di capire che gli screening sono poco impegnativi e poco costosi, ma consentono di ottenere dei risultati sorprendenti per la salute”.