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Gambe gonfie? Attenti alle vene

Tutti i sintomi dell’insufficienza venosa cronica, che colpisce in maniera più consistente le donne

18/07/2021 - di Antonio Alfano

La canicola estiva non è l’ideale per preservare la salute delle gambe, soprattutto nelle donne. Il caldo può contribuire a peggiorare e rendere più fastidiosi i problemi circolatori negli arti inferiori, soprattutto in presenza di vene varicose e capillari. La temperatura di stagione più calda fa accrescere il senso di pesantezza, gonfiore dolore, con possibili crampi notturni. «L’insufficienza venosa cronica – afferma Carles Miquel, della Società spagnola di Angiologia e Chirurgia Vascolare – è una patologia di origine secolare, che fa la sua comparsa negli antichi testi medici. È più comune nelle donne che negli uomini: le statistiche ci dicono che il 25-30% delle donne e il 10-40% degli uomini occidentali sono soggetti a soffrire di varici».

 

L’insufficienza venosa cronica si presenta sotto varie forme. Si va dalle teleangectasie, cioè dilatazioni delle venule superficiali cutanee, che appaiono come delle arborescenze di colore rosso o bluastro ed hanno un significato prevalentemente estetico, anche se in molti casi associate a dolore al momento della comparsa. Le varici sono, invece, vera e propria malattia. Si tratta, in pratica, della dilatazione patologica delle vene degli arti inferiori. «La cattiva circolazione venosa delle gambe, col passare del tempo – sostiene L. Robertson del Centro Cochrane francese – si conferma come una malattia cronica, conosciuta come insufficienza venosa cronica. Essa appare quando le vene della gamba non riescono a far ritornare correttamente il sangue al cuore, determinando l’aumento della pressione».

 

La circolazione venosa è un processo abbastanza complesso. Il ritorno del sangue venoso dagli arti inferiori al cuore avviene attraverso due circuiti che funzionano in parallelo. Il sistema venoso profondo, che si trova all’interno della fascia muscolare che circonda i muscoli profondi degli arti inferiori, e il sistema venoso superficiale. In posizione eretta il ritorno venoso avviene contro gravità ed è favorito dalla presenza di valvole venose che impediscono che il flusso sanguigno ritorni indietro. Per gli esperti l’insufficienza venosa cronica è provocata da vari fattori. In molti casi può essere ereditaria ed essere favorita da varie situazioni come la gravidanza, il sovrappeso, la sedentarietà. Incide notevolmente anche il lavoro in piedi o gli ambienti di lavoro caldi come le cucine per i cuochi. Spesso può presentarsi in chi fa ripetuti sforzi che interessano i muscoli addominali. Tra gli sportivi, sono note le varicosità dei ciclisti o dei culturisti.

 

L’aumento della pressione che favorisce l’insufficienza venosa cronica è dovuta a cause ben note. «Questo fenomeno di aumento pressorio a livello delle gambe – chiarisce Frédéric Glause del Servizio di Angiologia ed Emostasi, Dipartimento di Medicina dell’Hôpitaux Universitaire di Ginevra – porta ad un’alterazione del ritorno venoso per insufficienza delle valvole o difficoltà di funzionamento della pompa muscolare negli arti inferiori». Allo stesso tempo, possono anche verificarsi fenomeni biochimici con infiammazioni e disturbi anche a livello della pelle. «Come dicevamo – sottolinea L. Robertson del Centro Cochrane francese – il caldo può aggravare in maniera determinante i già fastidiosi disturbi circolatori delle vene nelle gambe. Nei casi più avanzati, soprattutto in presenza di vene varicose, può comparire pigmentazione della pelle, segni di atrofia cutanea e ulcere venose».

 

LO STILE DI VITA

Movimento, scarpe e alimentazione aiutano la prevenire il problema

 

Una particolare attenzione e idonei accorgimenti possono aiutare, soprattutto d’estate, ad affrontare i problemi della circolazione venosa e dei suoi fastidiosi disturbi, come la pesantezza e gonfiore, spesso anche dolore alle gambe a cui possono associarsi crampi notturni o formicolio. «Il principale consiglio a proposito – confermano gli esperti della Società francese di Flebologia – è quello di evitare di stare in piedi per molto tempo. È essenziale anche fare molta attenzione al proprio stile di vita. In questo può essere d’aiuto svolgere attività fisica regolarmente. Particolare attenzione deve essere rivolta all’impiego funzionale del polpaccio. Appaiono adatti movimenti come camminare, andare in bicicletta, nuotare, ecc. Sono opportuni anche semplici esercizi di estensione e di flessione della caviglia, che possono essere effettuati, per alcuni minuti, anche durante il lavoro». Per favorire il ritorno venoso ed offrire un sollievo alla circolazione può risultare utile favorire la posizione lievemente rialzata delle gambe, anche durante il riposo notturno, posizionando una zeppa, o rialzo, di 8-10 cm sotto i piedi del letto o sotto il materasso. E fare attenzione a non indossare abiti troppo stretti. Nei casi di disturbi venosi è fondamentale calzare scarpe adatte. Sono sconsigliati soprattutto i tacchi alti. L’altezza ideale del tacco, secondo gli esperti, è di circa 3 centimetri. Una particolare cautela deve essere riservata ai momenti che possono incidere sulla temperatura corporea. È essenziale ridurre l’esposizione al calore, soprattutto in occasione di bagni caldi o sauna. Al mare o in piscina è bene evitare di esporsi al sole nelle ore troppo calde della giornata ed è indicato refrigerare frequentemente le gambe con docce fresche. Un nemico giurato della circolazione venosa è il sovrappeso. Opportuno adottare una dieta adeguata, assicurando un abbondante consumo di frutta e verdura, ricche di antiossidanti, una ottima idratazione bevendo molta acqua e limitando al massimo l’uso del sale.

 

LA DIAGNOSI

L’eco-doppler valuta a fondo la problematica

 


Una diagnosi tempestiva dell’insufficienza venosa e una accurata prevenzione possono evitare possibili complicanze. La metodica di indagine più comune e rapida è il Doppler o l’Eco-Doppler venoso. L’esame permette di valutare lo stato sia del circolo venoso superficiale che di quello profondo per evidenziare la presenza di un reflusso, ostacolo della regolare circolazione. La compressione elastica è efficace per la cura e la prevenzione degli effetti dell’insufficienza venosa cronica.