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Fisioterapia per le articolazioni indebolite dal lockdown

L'invito a riprendere l'attività fisica nelle persone sedentarie in sovrappeso

28/02/2022

Nella nostra vita possiamo correre a perdifiato, camminare per ore, stare in piedi per lavoro intere giornate senza pensieri. Ma quando si sveglia un dolore articolare che succede? Quando un ginocchio, una spalla o qualche altra importante articolazione si ferma, anche solo per un periodo temporaneo, ci accorgiamo dei limiti che la  disabilità comporta.

 

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Attività fisica

Riprendere l’attività fisica, nelle persone sedentarie in sovrappeso causa Covid, è una delle cose migliori che si possono fare per alleviare un fastidio articolare. Riposare l’anca o il ginocchio va bene, ma poi viene il momento di ricominciare a muoversi, meglio ancora se attraverso esercizi regolari e percorsi benessere. Quali? Esercizi a terra, crunch, flessioni, sollevamenti delle gambe, esercizi per la parte superiore del corpo, yoga dolce, ginnastica da camera, piscina, palestra, giochi e circuiti termali.

 

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Riabilitazione

L’ambito in cui la fisioterapia opera maggiormente è quello motorio, ad esempio per il recupero di un arto costretto all’immobilità dopo un trauma, per il trattamento di dolori ricorrenti, di vizi posturali. Il campo di interesse, in questo caso, è quello della patologia articolare (artrosi, periartrite scapolo-omerale, gonartrosi), muscolare (lombalgia, torcicollo, mialgie). I metodi di trattamento, ricorda Donato Lancellotti, segretario nazionale Aifi (Associazione italiana fisioterapiesti) variano a seconda del problema, e possono includere una terapia manuale.

 

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Protesi

Attività fisica e una dieta che favorisca il calo ponderale puntano ad alleggerire il carico sulle articolazioni, questo nella speranza di poter rinviare l’appuntamento con l’ortopedico. Con gli anni le cartilagini si deteriorano, e in certi casi diventa necessario, per mantenere una buona autonomia, ricorrere alle terapie, fino alla chirurgia protesica. In Italia si eseguono più di 100mila interventi all’anno per protesi d’anca (60% pazienti anziani e 40% giovani) e poco meno di 80mila interventi l’anno per protesi al ginocchio (70% anziani e 30% giovani). L’intervento si rende necessario quando il paziente è affetto da patologie degenerative dell’articolazione (come l’artrosi) talmente gravi da causargli non solo fortissimi dolori, in particolare nel caso dell’anziano, ma anche limitazione dei movimenti.