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Fischi e ronzii, quando è indicata l’ossigenoterapia

Esame audiometrico e anamnesi accurata orientano lo specialista che deve individuare la migliore strategia di cura

20/02/2022 - di Roberto Baldi

Sordità improvvisa sta a significare un disturbo che si verifica in un arco temporale di 72 ore, con una perdita significativa della capacità uditiva (almeno 30 decibel), generalmente a carico di un solo orecchio. Si manifesta più nei maschi che nelle femmine seppur con una lievissima differenza, con una frequenza da 5 fino a 20 casi ogni 100mila persone ogni anno e la fascia di età più interessata è quella tra i 40 e i 55 anni. Il disturbo può delinearsi immediatamente nella sua espressione maggiore, oppure manifestarsi come un peggioramento progressivo nell’arco di tempo di due-tre giorni. I soggetti che ne vengono colpiti avvertono una sensazione ovattata dei suoni, un ottundimento come si usa dire, accompagnati da tinnito, ovvero un fastidioso ronzio o fischio nell’orecchio interessato oppure una pressione auricolare.

 

Rumori molesti

A questi inconvenienti si possono aggiungere la sensazione di «sentire doppio», una marcata sensibilità ai rumori, e in alcuni casi vertigini, capogiri, disturbi dell’equilibrio, dopodiché si manifesta una vera e propria sordità. Molte le cause che possono essere chiamate in gioco: ipertensione, diabete ipercolesterolemia, consumo eccessivo di alcolici, reazioni autoimmuni e traumi cranici possono essere fattori determinanti. Utili i presidi terapeutici già indicati per l’ipoacusia, a cui si tende ad aggiungere un ciclo di ossigenoterapia iperbarica da prescrivere senza indugi, sia in associazione alle terapie farmacologiche, sia utilizzandola successivamente in pazienti che non hanno ricevuto beneficio da trattamenti farmacologici. La camera iperbarica, in pazienti selezionati, aiuta a recuperare, a condizione che sia praticata tempestivamente, meno giorni passano dall’evento che ha determinato il calo dell’udito, più efficace sarà l’ossigenoterapia.  L’intervento chirurgico può richiedersi in casi di mancata risoluzione del problema o di dimostrata anomalia anatomica strutturale intercorsa successivamente.

 

Orecchie tappate

Capita a molti quel senso di difficoltà nell’ascolto derivante dal cosiddetto fenomeno delle orecchie tappate. Ne soffre il nuotatore più degli altri, ma può capitare a tutti per l’eccesso di cerume, che in misura contenuta è peraltro protezione dell’orecchio, oppure per pressione dei seni paranasali, otiti, liquido nell’orecchio e danni da rumore. Altre patologie sono il barotrauma dell’orecchio (lesioni ai tessuti dovute ad una variazione nella pressione esercitata dai gas presenti in una cavità corporea) e l’otite del nuotatore.

 

Cerume in eccesso

La costante presenza di cerume nel canale uditivo ha peraltro una sua utilità, grazie alla consistenza viscosa e appiccicosa, nel trascinamento e nella fuoriuscita di particelle organiche da eliminare, detriti (polveri, pelucchi, sporcizia) e liquidi (per esempio, minime quantità di acqua della doccia o della piscina) entrati accidentalmente nel condotto uditivo, nonché eventuali batteri e funghi potenzialmente patogeni. Il cerume è dannoso solo quando eccede la modica quantità con riduzione dell’udito, dolore e prurito locali, vertigini, o una sensazione fastidiosa di ostruzione dell’orecchio possono sovvertirne la funzione di acidificare il condotto uditivo e idratarne la cute. Solo in quel caso si opera la rimozione di cerume attraverso l’irrigazione o l’uso di agenti ceruminolitici.