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Fibre di amianto nell’acqua. Rischio tumore delle vie biliari

La genesi del colangiocarcinoma è multifattoriale. Le diagnosi, tardive, arrivano talvolta per caso in corso di esami strumentali dell'intestino

21/01/2023 - di Alessandro Malpelo

In Italia nell’arco di soli 12 mesi poco prima dell’avvento del Covid si registravano 5.400 nuove diagnosi di colangiocarcinoma, con un incremento del 14% in cinque anni. Stiamo parlando di un tumore delle vie biliari (dotti che portano la bile dal fegato all’intestino, ndr) caratterizzato da mutazioni, la più frequente è l’alterazione del gene FGFR2. L’ esordio è subdolo e fulmineo. Al momento della diagnosi, che arriva troppo tardi, solo il 25% dei pazienti può essere candidato alla chirurgia risolutiva.

 

Endoscopia digestiva

Può capitare che questa neoplasia venga individuata durante una colonscopia, e rimossa seduta stante dall’endoscopista gastroenterologo nel corso dell’indagine. La diagnosi, come si può intuire, avviene quasi per caso, in occasione di esami di routine. Nelle forme extra-epatiche spesso il campanello d’allarme è dato dalla comparsa di ittero, colorito giallastro della cute.

 

Sintomatologia

Sindrome metabolica, epatopatie croniche, fumo e abuso di alcol possono contribuire ad aumentarne il rischio di comparsa di questo tumore, spesso caratterizzato da sintomi generici come dolore addominale, calo di peso e nausea, sintomi che possono essere facilmente sottovalutati o confusi con quelli di altre patologie.

 

Associazioni di volontariato

I pazienti sono stati i protagonisti del primo convegno nazionale organizzato da APIC, Associazione italiana colangiocarcinoma, una delle tre associazioni di volontariato a livello mondiale, con l’americana Cholangiocarcinoma Foundation e l’inglese AMMF. “L’informazione può fare la differenza – dichiara Paolo Leonardi, presidente Apic – occorre infatti rivolgersi presso centri specialistici. La profilazione molecolare con i test, necessari per identificare eventuali mutazioni e prescrivere le terapie mirate a bersaglio molecolare, deve essere ancora resa rimborsabile dal Servizio sanitario nazionale”.

 

Terapie target

Per i pazienti con malattia avanzata localmente o metastatica, in cui è presente l’alterazione genica FGFR2 e già trattata con chemioterapia, è disponibile da pochi mesi in Italia una nuova terapia a bersaglio molecolare che riduce le dimensioni del tumore portando in dote numerosi vantaggi. Altri farmaci mirati su target molecolari saranno valutati in un prossimo futuro dall’Agenzia italiana del farmaco.

 

Mutazioni

Circa la metà dei colangiocarcinomi intraepatici presenta una o più mutazioni: per questo sarebbe necessario sottoporre tutti i pazienti a profilazione molecolare con la metodica NGS (Next Generation Sequencing) migliorando la capacità di svelare le mutazioni patognomoniche, utili per accedere alle terapie mirate. L’esigenza di diffondere l’oncologia di precisione a queste moderne applicazioni ha portato a formulare un emendamento, che alla Camera ha ricevuto parere favorevole, in modo da stanziare risorse per effettuare i test.

 

Fegato

“I calcoli biliari e la colangite sclerosante, una grave malattia infiammatoria primitiva del fegato – Filippo de Braud, direttore della divisione oncologia medica dell’ Istituto Nazionale Tumori di Milano – rappresentano potenti fattori di rischio per le forme intraepatiche, ma il rischio aumenta anche con l’obesità, il fumo di sigaretta, le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, il consumo eccessivo di alcol e l’esposizione a sostanze chimiche cancerogene, ovvero diossine, nitrosamine, radon e amianto”.

 

Biopsia e istologia

Matasse di filamenti di amianto vengono spesso documentati con la biopsia, e nei referti istopatologici postoperatori, su tessuti colpiti da colangiocarcinoma, e fa riflettere il dato riferito dall’ Osservatorio nazionale amianto secondo il quale ancora oggi esistono in Italia chilometri di vecchie tubature di eternit che portano l’acqua potabile alle utenze, e dove è possibile riscontrare la presenza di fibre di amianto in sospensione.