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Farmaci equivalenti: mi curo bene spendendo di meno

Una app aiuta a comprendere le proprietà del principio attivo indicato nella prescrizione

05/02/2022

«Buongiorno, dottore, ho bisogno di questo medicinale», dice la signora Paola mentre presenta la ricetta del proprio medico. Dunque, il farmacista legge attentamente e sorridendo domanda: «Signora, desidera il farmaco di marca o il prodotto equivalente? Come vede, lei può scegliere».

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Da questo momento si aprono due strade. La prima: se la signora Paola sapesse il significato di “equivalente” probabilmente sceglierebbe questa scatola, perché sa bene che ha la stessa efficacia (principio attivo) del griffato pagandolo di meno. La seconda: se non fosse informata, ecco due possibili strade: Paola acquisterebbe il farmaco griffato spendendo il prezzo vivo ma senza domandare «Cos’è l’equivalente?», oppure farà questa domanda al farmacista e la risposta le permetterà di fare la sua scelta: «Questo farmaco ha lo stesso principio attivo di quello di marca ed è più economico, cioè cura allo stesso modo e le due scatole sono diverse solo per il prezzo». Paola non ha dubbi: «Prendo l’equivalente!». È evidente quanto sia importante una corretta informazione e comunicazione tra paziente e medico/farmacista, perché sta alla base delle scelte di chi acquisterà il farmaco.

 

Indagine Cittadinanzattiva Mondosanità

Dati alla mano, il consumo dei farmaci equivalenti di classe A è concentrato di più al Nord (37,3%) che al centro (27,9%) e al Sud Italia (22,4%), questo spiega che c’è molto lavoro da fare. Cittadinanzattiva ha snocciolato a Mondosanità i risultati di un questionario rivolto ai cittadini: il 75% degli intervistati ha dichiarato di conoscere gli equivalenti, tuttavia solo uno su 3 è certo che l’equivalente sia identico al farmaco di marca. «Il livello di conoscenza – spiega Carla Mariotti, Senior project manager Cittadinanzattiva – è accurato solo sotto il profilo dei costi, tali farmaci sono infatti completamente a carico del Servizio sanitario nazionale, ma permangono ancora “zone grigie” rappresentate da forti dubbi sulla loro sicurezza ed efficacia».

 

Scelta consapevole, una app ti guida

Con la App “IoEquivalgo” Cittadinanzattiva spazza via ogni dubbio perché fornisce corrette informazioni affinché le persone possano scegliere consapevolmente e liberamente il farmaco, stimolandole anche a rivolgersi al proprio medico e al farmacista. «Se la persona preferirà l’equivalente dimostrerà di essere tra quelle ancora fiduciose nel rigore della scienza e libera dai condizionamenti derivanti dalle fake news o dalle bufale – conclude Carla Mariotti -. Il cittadino avrà potuto scegliere, tranne nel caso in cui la ricetta indichi la dicitura “non sostituibile”, un farmaco sulla cui scatola troverà al posto del “nome di fantasia” quello del principio attivo, ovvero il “motore” della sua cura».

 

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