Dai noduli benigni agli squilibri ormonali, l'importanza dello screening in endocrinologia. Terapie mirate contro il cancro tiroideo
La tiroide regola i processi metabolici dell’organismo attraverso ormoni rilasciati nel sangue dalla ghiandola. In Italia tra noduli benigni, gozzo, tiroiditi autoimmuni, neoplasie e altro, si calcola che 6 milioni di persone abbiano problemi di tiroide. Tra questi, 2 milioni e mezzo di italiani hanno segni di ipotiroidismo (rallentamento, calo di energia vitale) da affrontare con il medico specialista in endocrinologia. L‘ipertiroidismo, eccessivo funzionamento della ghiandola, può invece comportare tachicardia, magrezza, insonnia, nervosismo. Sono 40mila ogni anno le persone che si sottopongono a interventi chirurgici alla tiroide.
“Negli ultimi anni – dichiara Luca Chiovato, presidente dell’Associazione Italiana della Tiroide (AIT) – abbiamo assistito a un aumento dei casi di patologie tiroidee (tiroiditi, ipertiroidei, ipotiroidei, tumori). Un dato correlato a un maggior numero di controlli effettuati, a cui è seguita una diagnosi precoce e una terapia tempestiva efficace. La disponibilità di screening non deve però far abbassare la guardia. Si deve sempre prestare attenzione ai segni e sintomi attribuibili a malattie tiroidee”.
I carcinomi tiroidei sono noti per l’elevata percentuale di casi guariti (85-90%), precisa da parte sua Rossella Elisei, responsabile scientifico 14° Congresso AIT, docente all’Università di Pisa. “Nelle forme in cui la terapia radiometabolica non può essere utilizzata efficacemente – spiega la professoressa Elisei – oggi abbiamo a disposizione farmaci a bersaglio molecolare, capaci cioè di bloccare l’attività anomala di alcuni recettori tirosino chinasici (alla base della trasformazione tumorale), con terapie mirate, pronte a colpire le sole cellule tumorali portatrici dei difetti recettoriali. Al momento abbiamo già a disposizione 4 farmaci, che presentano però alcuni effetti collaterali importanti; sono in fase di approvazione anche altri farmaci, sempre a bersaglio molecolare, ancora più precisi”.