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Felicità e difese immunitarie vanno di pari passo con la dieta

L’aiuto a tavola arriva da frutta fresca, Omega 3, verdure, miele, latte e superfood

18/04/2022

Lo stretto legame tra alimentazione, felicità e difese naturali dell’organismo genera un circolo virtuoso che può portare a una qualità di vita migliore. “Nel corso degli ultimi anni – commenta Giuseppe Fatati, nutrizionista presidente dell’Osservatorio Nestlé – abbiamo più volte sottolineato l’esistenza di una stretta correlazione fra la qualità della dieta e il sistema immunitario e persino con la salute mentale. Come più volte hanno provato gli studi eseguiti in tale contesto, la dieta ,editerranea è anche in questo caso un modello vincente che, se seguita correttamente, con alimenti come frutta e verdura che migliorano inoltre il microbiota intestinale,  è in grado di rafforzarci e persino di contrastare l’ansia e la depressione. Le basi dell’alimentazione mediterranea sono la stagionalità e la variabilità”.

 

Vitamina C

Dunque, la corretta alimentazione contribuisce a forgiare le difese, allo stesso modo la felicità influenza il sistema immunitario. Ma quali sono gli alimenti che vengono considerati come decisivi nel contribuire al benessere individuale? L’84% del campione degli intervistati individua negli agrumi, kiwi, limoni e, in generale, nei cibi ricchi di vitamina C, gli alimenti in grado di migliorare il nostro sistema immunitario. Una convinzione che ha indotto il 52% – soprattutto donne (86%) – ad aumentarne il consumo negli ultimi mesi.

 

Omega 3

Al secondo posto, nella graduatoria degli alimenti utili al sistema immunitario secondo gli italiani, si attestano per il 74% il pesce ricco di Omega 3, di cui il 32% degli intervistati ha aumentato il consumo nell’ultimo anno. La terza posizione va alle verdure, 65%, con un incremento di consumo del 39%.

 

Miele e propoli

La classifica sui cibi che aiutano a rafforzare le difese mette al quarto posto miele e  propoli (52%, con un +24% nell’ultimo periodo) soprattutto fra le donne per il 69% e in generale fra persone dai 45 ai 64 anni. Seguono al quinto posto gli spinaci per il ferro (50%) che hanno avuto un incremento di consumo del 19%, nonostante sia ormai da tempo risaputo che gli spinaci non siano la fonte di ferro per eccellenza. Al sesto posto il latte, sia per il calcio che per la vitamina B (47%), settimo posto alla carne per il ferro (44%), mentre all’ottava posizione lo zenzero e altri superfood (39%). Soffermandoci sulla fascia di giovani che va dai 18 ai 24 anni, emerge che sono questi a consumare più carne – per il ferro – con una percentuale di oltre il 51%.