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Cuore in affanno per il caldo, decalogo antistress dei cardiologi

Accorgimenti per una vacanza serena, nonostante l'afa e le temperature di molto sopra la media stagionale, con i consigli dello specialista Siprec

05/07/2022

Cuore in affanno causa mutamenti climatici. La specie umana riesce ad adattarsi, ma con questo caldo l’organismo soffre parecchio, le sollecitazioni ci costringono a ricorrere a misure comportamentali che consentano di mitigare lo stress legato alle temperature roventi. Ora fino a quando conviene soggiornare in ambienti con l’aria condizionata (fredda) se poi dobbiamo uscire all’aria aperta, sono choc che riusciamo a sopportare?

 

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Stile di vita, alimentazione, esposizione al sole devono adeguarsi”, ha scritto Massimo Volpe, cardiologo, presidente SIPREC (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare). “Lo stress esercitato dai raggi ultravioletti anno dopo anno è sempre maggiore, i picchi di caldo e umidità aumentano, e questi fenomeni possono avere effetti nocivi sul nostro organismo, a partire dall’ambito cardiovascolare, sia per chi assume farmaci sia per chi non li assume”. Da queste premesse ha preso forma il decalogo Siprec per imparare a sopportare il caldo con semplici accorgimenti antistress, limitando il rischio di mandare il cuore in affanno.

 

1. Collasso

Per prevenire reazioni legate al caldo (crisi ipotensive, svenimenti, debolezza, collasso) occorre soggiornare in ambienti freschi. Evitare di passare rapidamente da ambienti caldi a locali freddi per l’aria condizionata.

 

2. Training

La seconda precauzione è quella di limitare l’esercizio fisico evitando di fare sport nelle ore più calde. La pratica motoria deve essere compatibile con condizioni climatiche più sicure.

 

3. Respirazione

Con un grande caldo e un’elevata sudorazione, le mascherine possono accentuare problemi di respirazione mandando in crisi i pazienti cardiopatici, a causa di un ridotto apporto di sangue ossigenato al cervello, del calo della pressione e dell’ossigenazione ridotta in ambienti umidi e affollati. Ciò richiede una maggiore consapevolezza dei propri limiti.

 

4. Ipertensione

Chi prende farmaci anti-ipertensivi, nel rispetto delle decisioni del medico, potrebbe trarre giovamento da una visita di controllo per gli aggiustamenti della posologia, riducendo il dosaggio o sospendendolo se i valori pressori sono troppo bassi. Queste variazioni sono sempre da concordare con il proprio medico e implicano la necessità di misurare più volte la pressione.

 

5. Diuretici

A causa della perdita di liquidi e di sali dovuta alla sudorazione, molto frequente nei soggetti con ipertensione e scompenso cardiaco, si rende opportuna una rimodulazione della terapia con i diuretici o comunque un controllo del bilancio idroelettrolitico.

 

6. Sali minerali

Un’alimentazione a base di frutta e verdura, con prodotti naturali che contengano potassio, calcio e magnesio, è fondamentale per la salute dell’apparato cardiovascolare.

 

7. Alta montagna

Le elevate altitudini, nei soggetti cardiopatici, determinano una riduzione della naturale ossigenazione del sangue. Un’eventuale vacanza montana deve essere affrontata con precauzioni: salire di quota con gradualità, evitare sforzi nei primi giorni.

 

8. Dieta

L’alimentazione deve essere leggera e  “colorata”, con una quota significativa di frutta e verdura, in modo da alleviare la digestione.

 

9. Acqua

Serve una costante idratazione con acqua, che volendo può essere integrata con spremute d’arancia,  frullati di frutta o centrifugati di verdure. Bere acqua in abbondanza.

 

10. Farmaci

Continuare a prendere le medicine (leggi: aderenza terapeutica). I pazienti cardiopatici in vacanza devono evitare di recarsi presso luoghi isolati, potrebbero aver bisogno di raggiungere un presidio sanitario in tempi brevi, per qualche imprevisto.

 

Monitoraggio dei parametri fisiologici con una app

I cardiologi della  Siprec hanno promosso lo sviluppo di una app denominata Heart way, per essere vicini anche a distanza a chi ha problemi di cuore.  Questo progetto persegue l’obiettivo primario di controllare i principali fattori di rischio: pressione arteriosa e colesterolemia. Poi ci sono altre finalità non meno importanti, come l’incentivo a un’attività fisica quotidiana del paziente, l’aderenza alle terapie, un corretto stile di vita anche dal punto di vista dell’alimentazione, una definizione del profilo di rischio, l’analisi del peso corporeo e la definizione di altri parametri che possono essere misurati dal paziente. Info sul sito Siprec.