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Cinque cose da sapere sul cuore della donna. Parlano i cardiologi

Come incidono i fattori di rischio cardiovascolare nel genere femminile rispetto al maschio

09/02/2022

Studi recenti nell’ambito delle malattie cardiovascolari (MCV) hanno appurato che le donne presentano fattori di rischio specifici correlati al genere, cioè sono più vulnerabili degli uomini per quanto riguarda cuore e arterie. Spesso questo divario viene sottovalutato o addirittura ignorato. Ecco cinque cose da sapere sul cuore della donna.

 

Sigarette

Alle donne basta fumare un terzo delle sigarette dell’uomo per essere esposte al medesimo livello di rischio. Ecco perché la donna che fuma risulta, in proporzione, molto più esposta al rischio di danni alle coronarie, oltre all’apparato respiratorio (bronchi, polmoni) e agli organi interni, con tutte le conseguenze del caso. Un buon motivo per consigliare di abbandonare le sigarette, o perlomeno cercare soluzioni di compromesso che aiutano a ridurre la dipendenza da nicotina e limitare l’esposizione ai prodotti della combustione del tabacco.

 

Ormoni

Le malattie autoimmuni, più tipicamente femminili visto il ruolo esercitato in questo senso dagli ormoni estrogeni, possono essere associate a un maggior rischio di malattie cardiovascolari, per lo stato di infiammazione cronica sistemica ed esse associato. La menopausa precoce (prima dei 45 anni) si associa a un maggior rischio cardiovascolare, meno favorite quindi rispetto alle donne nelle quali la menopausa esordisce dopo i 50 anni.

 

Sovrappeso

La sindrome dell’ovaio policistico può compromettere la salute cardiovascolare delle donne in età giovane tra i 30 e 40 anni, queste presentano un rischio più alto (del 19%) rispetto alle coetanee che non hanno disturbi ovarici, essendo più soggette a sovrappeso, obesità, diabete, sbalzi pressori, dislipidemia e sindrome metabolica.

 

Ipertensione

Le donne che hanno sofferto di gestosi e ipertensione gestazionale hanno un rischio raddoppiato di MCV entro 5-15 anni dalla gravidanza e, in particolare, rischio quadruplicato di sviluppare ipertensione arteriosa. Anche una storia di diabete in gravidanza può essere una spia di aumentato rischio di diabete ma anche di MCV.

 

Mammella

Le donne che hanno sofferto di tumore al seno presentano un rischio più elevato di sviluppare MCV (infarto, ictus). Gli esami di screening possono altresì essere utili a evidenziare questo rischio: la presenza di calcificazioni arteriose mammarie (CAM) riscontrabili alla mammografia, seppur senza rilievo dal punto di vista oncologico, può invece segnalare la presenza di concrezioni delle coronarie.

 

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I cinque punti, e altre considerazioni sul cuore della donna, ricalcano alcuni dei temi affrontati dal congresso Medicina di Genere organizzato da ARCA (Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali) a Venezia. “È ormai chiaro che uomini e donne si ammalano in modo diverso, e rispondono in modo diverso alle terapie. La comprensione di queste differenze permette di garantire a ogni persona la cura migliore, con adeguata personalizzazione dei trattamenti” ha affermato Giovanni Battista Zito, presidente Arca.

 

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“La medicina – ha dichiarato da parte sua Maria Grazia Modena, professore universitario, ordinario di cardiologia presso Unimore – è stata tradizionalmente governata trascurando l’esistenza di importanti differenze di genere in termini di suscettibilità, manifestazione clinica, risposta alle teragpie e prognosi in diversi contesti. Ciò non è più accettabile, essendo disponibili evidenze inconfutabili del fatto che le donne presentano un profilo di rischio genere correlato peculiare, hanno un decorso clinico differente rispetto all’uomo e necessitano di terapia personalizzata”.

 

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