I dolori addominali nei bambini, negli adulti e negli anziani. Importante una corretta valutazione dei sintomi
Un mal di pancia senza alcuna conseguenza, soprattutto da bambini, è quanto mai frequente. Si può dimostrare più serio del previsto quando interessa la cavità addominale nell’area compresa tra la fine del bacino e l’inizio delle costole, che contiene gran parte di visceri dell’apparato digerente e urinario. Il dolore addominale è detto cronico quando è presente in maniera costante da oltre 3 mesi, mentre se va e viene è considerato ricorrente.
Il processo infiammatorio può diventare acuto e, in tal caso, richiedere di intervenire chirurgicamente, come per l’occlusione intestinale o l’appendicite. «Il dolore addominale cronico – sostiene Jonathan Gotfried, professore di gastroenterologia alla Lewis Katz School of Medicine at Temple University di Filadelfia (USA) – interessa di più i bambini, a partire dai 5 anni di età. Circa il 10-15% delle persone tra i 5 e i 16 anni, in particolare tra gli 8 e i 12 anni, può presentare un dolore addominale cronico o ricorrente ed è lievemente maggiore fra le ragazze. Il disturbo addominale si presenta anche negli adulti e colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini».
Nei bambini il dolore può essere provocato da intolleranza al lattosio, stipsi, reflusso gastroesofageo. Negli adulti giovani spesso è riconducibile a cattiva gestione da ulcera peptica, da farmaci come l’aspirina o gli antinfiammatori non steroidei (FANS), o da un’irritazione gastrica, causata da abuso di bibite gassate o alimenti piccanti. Il fastidioso mal di pancia potrebbe originare anche da disturbi del fegato, come l’epatite o le malattie della cistifellea (tipo colecistite), da infezioni parassitarie, malattia infiammatoria intestinale, come il morbo di Crohn o la sindrome dell’intestino irritabile. Negli anziani, dietro il dolore addominale si può nascondere la causa di tumori dello stomaco, del pancreas, del colon o dell’ovaio.
«Il dolore dell’addome – osserva ancora il professor Gotfried – spesso può essere accompagnato anche da febbre, perdita di appetito e peso, dolore che costringe il paziente a svegliarsi improvvisamente durante la notte. Si può anche osservare la presenza di sangue nel vomito, nelle feci o nelle urine, episodi gravi o frequenti di vomito o diarrea, nonché ittero, cioè pigmentazione giallastra della cute e delle sclere degli occhi. È anche frequente la presenza di gonfiore dell’addome e degli arti e difficoltà di deglutizione. In tutti questi casi naturalmente è sempre opportuno e consigliato rivolgersi al proprio medico».
«Un mal di pancia, anche se fastidioso – afferma Parswa Ansari, specialista di chirurgia generale Hofstra Northwell-Lenox Hill Hospital, New York – frequentemente può non avere serie conseguenze. Nei casi più gravi, una situazione acuta, può rivelarsi come l’evidente segno di una patologia che interessa la parte interna dell’addome e anche il peritoneo, membrana che la riveste. È un indicatore che orienta verso la necessità di un trattamento chirurgico, indicatore che deve essere rapidamente e correttamente interpretato, in quanto in alcune specifiche condizioni possono verificarsi anche gangrena e perforazione intestinale».
Con il mal di pancia acuto, si possono manifestare anche segni di shock, come tachicardia, ipotensione, sudorazione profusa, confusione, talora con peritonite e distensione addominale. Il dolore addominale acuto – per gli esperti dell’Association Française de Formation Médicale Continue en Hépato-Gastro-Entérologie – è più frequente di quanto si pensi. «L’evoluzione delle tecniche di indagine, di diagnosi e di trattamento consentono di ridurre il più possibile interventi inutili, monitorando il paziente in maniera più accurata».