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Come stai? Te lo dice il test del capello

Un nuovo esame permette di individuare i deficit dell'organismo e prevenire l'insorgenza di diverse patologie

24/10/2022 - di Loredana Del Ninno

Vivere più a lungo e in salute è l’obiettivo della medicina antiaging. Un test basato sull’analisi del capello fornisce importanti indicazioni per giocare di prevenzione. L’esame, ispirato ai principi della diagnostica epigenetica, studia i fattori che possono influenzare il comportamento del Dna. Ne parliamo con Emanuele De Nobili, direttore sanitario di Villa Eden a Merano, tra i massimi esperti italiani nell’utilizzo di questo strumento diagnostico.

Dottore, quali indicazioni si acquisiscono attraverso questo nuovo esame?

Il test sul capello – fondato su una speciale tecnologia chiamata S-Drive – permette di ottener  indicazioni su una serie di elementi la cui presenza influisce significativamente sul benessere dell’organismo e il cui deficit può, al contrario, favorire la comparsa di numerose patologie. Tra questi vitamine, minerali, acidi grassi essenziali, antiossidanti e aminoacidi.

C’è altro?

L’esame evidenzia anche l’eventuale esposizione del fisico a sostanze chimiche, radiazioni, campi elettromagnetici, metalli tossici, funghi e parassiti.

Come si esegue il test?

Attraverso una apposita pinzetta vengono prelevati al paziente 4-5 capelli con i rispettivi bulbi. Uno speciale dispositivo consente la scansione del campione e l’invio dei dati per la successiva valutazione. L’analisi viene eseguita da un computer dotato di un software specializzato che provvede a restituire al medico il report epigenetico con le informazioni utili.

Cosa si intende per epigenetica?

Per epigenetica si intende il controllo dell’espressione genetica mediante la modificazione del DNA indotto da condizioni ambientali, psicologiche e nutrizionali a cui il soggetto è esposto nell’arco della vita. In parole povere, il nostro destino non è scritto solo nel nostro DNA, ma siamo noi a influenzarlo con lo stile di vita che decidiamo di percorrere.

L’esame è doloroso?

La sensazione che si prova è limitata al fastidio di un secondo, giusto il tempo del prelievo.

Come si leggono i risultati?

Il compito  spetta a personale sanitario specificamente formato, che interpreterà i dati, traducendoli in un report di oltre 30 pagine e integrandoli con un’approfondita anamnesi del paziente e altri esami tradizionali come, ad esempio, quelli del sangue.

A cosa servono le indicazioni ottenute?

Il medico imposterà una dieta personalizzata, prescrivendo eventuali integrazioni in base alle carenze riscontrate, correggendo gli squilibri nutrizionali e ricercando le fonti di eventuali segnali  che rivelano l’esposizione dell’organismo a radiazioni, campi elettromagnetici e sostanze chimiche.

Il test adatto a tutte le età?

Sì. Di recente è stata sviluppata una versione con indicatori specifici per l’età pediatrica. Come curiosità, il test trova indicazioni anche a livello veterinario.

Dove si può eseguire?

Negli studi di medici, biologi, farmacisti e veterinari che praticano la tecnica.

Ci sono controindicazioni?

Assolutamente no. Sono stati eseguiti ad oggi centinaia di migliaia di test in tutto il mondo.

Chi è calvo può contare su una valida alternativa?

In tal caso si possono utilizzare i peli del sopracciglio.

L’ esame è convenzionato con il sistema sanitario?

Al momento il test è disponibile solo a pagamento in centri privati.

Come si diventa medici esperti?

Frequentando la formazione annuale presso la Scuola di Alta Formazione in epigenetica, biofisica, nutraceutica e nutrizione. Il progresso della scienza in questi campi implica necessariamente un aggiornamento costante, per fronteggiare nuove sfide per la salute dell’uomo e dell’ambiente. La Scuola propone un percorso di studi per giungere a una raffinata integrazione tra il sapere medice e le nuove frontiere della medicina, in grado di valutare la “performance” del sistema biologico e proporre soluzioni proporzionate all’entità del danno.