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Come si scopre e come si cura l’anemia

Ci sono varie forme, ognuna con la propria causa. Può variare o essere temporanea. Se trascurata, da lieve può diventare grave

19/11/2022 - di Antonio Alfano

Un semplice prelievo può rivelare la presenza di una malattia del sangue, che può riguardare i globuli rossi (eritrociti), quelli bianchi (leucociti) o le piastrine – fondamentali per la coagulazione – e il plasma. «Le malattie del sangue o ematologiche – spiega David J. Kuter, professore di medicina all’Harvard Medical School – sono di vario tipo, con ricadute sia sulla quantità che sulla funzionalità delle cellule ematiche, delle proteine del sistema di coagulazione o del sistema immunitario».

 

I disturbi dei globuli rossi si presentano con un loro aumento o diminuzione; quelle dei globuli bianchi con un’alterazione del numero; le piastrine invece possono subire una modifica del numero o della forma. I disturbi del plasma provocano difficoltà di coagulazione ed emorragie. Le malattie ematologiche possono presentarsi sotto forme più o meno note, come leucemie acute e croniche, forme cellulari alterate, malattie dei linfociti, anemie o piastrinopenie, emostasi e trombosi, senza escludere malattie rare e tumorali.

 

Le cause di questi disturbi sono varie: genetiche, ereditarie, carenze alimentari, autoimmuni, infettive o generate da particolari terapie. Nel caso dell’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome) si verifica una distruzione progressiva di alcuni globuli bianchi da parte del virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Tra le malattie del sangue più diffuse vi è l’anemia. «Una condizione – secondo gli esperti della Mayo Clinic College of Medicine and Science di Rochester, Minnesota (USA) – nella quale mancano globuli rossi sani sufficienti per trasportare ossigeno ai tessuti del corpo. Ci sono varie forme di anemia, ognuna con la propria causa.

 

L’anemia può essere temporanea o a lungo termine e può variare, se trascurata, da lieve a grave». L’anemia potrebbe anche già presentarsi alla nascita. «In molti casi – secondo la Mayo Clinic – il corpo non produce abbastanza globuli rossi; un sanguinamento o emorragia possono provocare la perdita di globuli rossi più rapidamente della sostituzione, spesso è l’organismo stesso a distruggere i globuli rossi». Gli eritrociti contengono emoglobina, una proteina ricca di ferro che conferisce al sangue il suo colore rosso e consente di trasportare l’ossigeno dai polmoni a tutte le parti del corpo.

 

La maggior parte delle cellule del sangue, compresi i globuli rossi, vengono prodotte nel midollo osseo, un materiale spugnoso che si trova all’interno delle cavità di molte delle grandi ossa. Per produrre emoglobina e globuli rossi, il corpo ha bisogno di ferro, vitamina B-12, acido folico e altri nutrienti dagli alimenti. Nelle donne in età fertile, la più comune causa di anemia da carenza di ferro è la mestruazione abbondante (menorragia), che provoca significative perdite di sangue. Durante la gravidanza le richieste di ferro dell’organismo triplicano, sia per la naturale espansione del numero di globuli rossi, sia per lo sviluppo del feto e della placenta.

 

I disturbi provocati dall’anemia, per gli specialisti dell’Institut National du Cancer di Parigi, possono presentarsi sotto varia forma, come, ad esempio, stanchezza; difficoltà di respirazione, vertigini; mal di testa; calo dell’udito o della vista; brividi; unghie e labbra pallide; frequenza cardiaca accelerata; diarrea o costipazione. Senza escludere problemi di equilibrio; difficoltà a dormire, ecc. Tutti questi segni non sempre sono dovuti all’anemia e per capire meglio l’origine è bene sempre rivolgersi al proprio medico.

 

A seconda dei casi, la terapia tende a rendere normali i livelli di emoglobina e a ripristinare le riserve di ferro dell’organismo, con rimozione delle cause che determinano la carenza, e a favorire l’integrazione delle riserve di ferro, se rispettata anche una corretta alimentazione.