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Carne rossa, a cosa dobbiamo stare attenti quando scegliamo di mangiarla

Un nuovo studio quantifica il rischio di malattie cardiovascolari associato all'assunzione di carne e soprattutto prova a spiegare quali elementi sono nocivi in questa connessione.

03/08/2022
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Il dibattito sugli effetti della carne rossa continua. Un nuovo studio, condotto dai ricercatori della Friedman School of Nutrition Science and Policy della Tufts University e del Cleveland Clinic Lerner Research Institute, quantifica il rischio di malattie cardiovascolari associato all’assunzione di carne e soprattutto prova a spiegare quali elementi sono nocivi in questa connessione. Si tratta del primo studio a indagare le interrelazioni tra gli alimenti di origine animale e il rischio di eventi cardiaci (infarto, ictus). E a spiegare come sia importante, quando scegliamo alimenti di origine animale, andare al di là delle informazioni che abbiamo su grassi e colesterolo, e concentrarci sugli effetti di altri componenti come la L-carnitina e il ferro-eme (o ferro emico) sui livelli di glucosio nel sangue e sullo stato di infiammazione generale.

 

L’impatto della carne rossa

Alcuni studi sostengono che mangiare più carne – in particolare quella rossa e quella lavorata – aumenti il rischio di malattie cardiovascolari. Altri propendono per conseguenze meno impattanti. La scienza da anni studia gli effetti di un’alimentazione in cui la presenza di carne rossa sia troppo elevata, ma l’impatto degli alimenti di origine animale sulle malattie cardiovascolari arteriosclerotiche (ASCVD) è fortemente non è ancora del tutto chiaro e condiviso. Capire l’impatto del consumo di carne è particolarmente importante sia per le ricadute sul mondo dell’industria e agricoltura, che per quelle sulla popolazione adulta, che ha la necessità di incamerare proteine per recuperare la massa muscolare in calo, ma che è anche la più vulnerabile alle malattie cardiache.

Lo studio americano, appena pubblicato sulla rivista Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology (ATVB), è stato condotto su quasi 4 mila uomini e donne statunitensi di età superiore ai 65 anni, che sono stati seguiti per una media di 12,5 anni. I risultati mostrano che un consumo maggiore di carne è legato a un rischio più elevato di ASCVD del 22%,. E spiega che circa il 10% di questo rischio elevato è dovuto all’aumento dei livelli di tre metaboliti prodotti dai batteri intestinali stimolati dai nutrienti della carne rossa: si tratta dei metaboliti legati ai microbi come il TMAO (N-ossido di trimetilammina) e di due loro intermedi chiave, la gamma-butirobetaina e la crotonobetaina, derivati dalla L-carnitina, abbondantemente presente nella carne rossa.

 

Linee guida per combattere le malattie cardiache

La ricerca mostra come un’assunzione maggiore di carne rossa, sia lavorata che non, è associata a una maggiore incidenza di ASCVD durante il periodo successivo.
Il consumo di pesce, pollame e uova non è invece stato associato in modo significativo alle patologia cardiache. “Questi risultati aiutano a rispondere a domande di lunga data sui meccanismi che collegano le carni al rischio di malattie cardiovascolari”, ha dichiarato Meng Wang, co-autore del lavoro, “Le interazioni tra la carne rossa, il nostro microbioma intestinale e i metaboliti bioattivi da essi generati sembrano essere un’importante via di rischio, che crea un nuovo obiettivo per possibili interventi volti a ridurre le malattie cardiache”.

Più che i valori del colesterolo nel sangue o della pressione arteriosa, spiega il paper, “è interessante notare che abbiamo identificato tre vie principali che contribuiscono a spiegare i legami tra carne rossa e lavorata e malattie cardiovascolari”, ha dichiarato il coautore Dariush Mozaffarian. “Questo suggerisce che, quando si scelgono alimenti di origine animale, è meno importante concentrarsi sulle differenze di grassi totali, grassi saturi o colesterolo: e più importante comprendere meglio gli effetti sulla salute di altri componenti di questi alimenti, come la L-carnitina e il ferro eme”.

Saranno necessari ulteriori studi per approfondire gli effetti della carne rosse su una fascia di popolazione più ampia, ma questi risultati forniscono già elementi utili per prevenire o trattare le malattie cardiache fra le persone che consumano quantità eccessive di carne rossa. Indicazioni che seguono le linee guida degli enti della salute, come uno stile di vita sano, una dieta ricca di verdura, frutta, cereali integrali e altri alimenti salutari per il cuore.