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Cane e gatto? Convivenza possibile (e felice)

Se uno dei due è già ’padrone di casa’, il nuovo arrivato va presentato con qualche cautela e molte coccole

22/01/2023 - di Gloria Ciabattoni

Si dice “sono come cane e gatto” di persone che non si sopportano, ma la realtà nel mondo animale spesso è diversa. Non sono infatti rari gli esempi, fra specie differenti, di convivenze che a volte avvengono per necessità. Come l’allattamento di cuccioli di cani da parte di una gatta, o viceversa. Si tratta di un rimedio temporaneo che si può escogitare per salvare un cagnolino orfano, o la cui mamma non lo può allattare. Bisognerà avvicinare il piccolo alla gattina che allatta, lasciare che lo fiuti – all’inizio sarà perplessa perché sentirà un odore diverso da quello dei suoi piccoli – poi quando lo accetterà comincerà a leccarlo e lo lascerà succhiare il latte. Ma se il cucciolo è stato nutrito, anche se breve tempo, dalla sua mamma naturale, potrà non ritrovare gli odori a lui familiari, sentirne altri a lui estranei e rifiutare la gattina e il suo latte. In questi casi può essere di aiuto mettere nella cuccia, vicino al cucciolo, qualcosa che gli ricordi olfattivamente la sua mamma (un giocattolo, una copertina). Una “balia” può servire, ma sarà un rimedio temporaneo: i cuccioli di cane necessitano di numerose poppate al giorno, e starà a noi umani nutrire poi gli orfani con l’apposito latte artificiale somministrato con un biberon. Ma in quel periodo, anche se breve, di convivenza coi gatti, è facile che il cagnolino sviluppi un imprintig che lo porterà a vivere in futuro serenamente con loro.

 

L’avvicinamento

Un po’ di maggiore attenzione occorre quando si vogliono far convivere animali adulti, ma non è impossibile. Importante è che fin dall’inizio ciascun pet abbia un proprio spazio indipendente, meglio se in stanze separate: il gatto in particolare è molto territoriale. In un primo approccio con il cane di casa Micio gradirà la presenza di un’eventuale via di fuga, come uno scaffale in alto o una cuccia sopraelevata, in caso Fido sia troppo esuberante. Quando si introduce in casa quell’ “estraneo” che diventerà l’ospite fisso, le “presentazioni” dovranno avvenire con molta calma, se è il caso tenendo il cane al guinzaglio, e non lasciando soli i due futuri coinquilini, smorzando con un atteggiamento calmo eventuali aggressività.

 

Premiare la sintonia

Un buon sistema è lasciare i due soggetti da soli ma osservarli di nascosto: non ci meraviglieremo se li vedremo più tranquilli che in nostra presenza, quando ciascuno vuole prevalere e… fare il suo show. Ma può anche capitare che uno dei due “punti” le orecchie o agiti minacciosamente la coda, segno di aggressività, o che sbadigli in senso di disagio. A questo punto è bene distrarli, farli giocare ciascuno per conto proprio e rimandare l’incontro. Ma può capitare che il pet “titolare” della casa sia dispettoso con la new entry: ad esempio, se arriva un gatto, il cane potrà cercare di distruggergli la lettiera e di rubargli la pappa. In questo caso si dovrà sgridare l’autore del misfatto con fermezza ma senza dare in escandescente per non spaventare nessuno. Importante invece sono le coccole e le carezze, da elargire quando i due giocano insieme, quando dormono uno attaccato all’altro, quando si strofinano affettuosi con noi.