Comunemente sono definite volgari, e sono frequenti nei bambini, negli adolescenti un po’ meno negli anziani. Le verruche sono piccole lesioni della pelle, escrescenze rialzate o piatte, solitamente benigne, spesso molto fastidiose e contagiose. È stato calcolato che ne soffra circa il 7-10% della popolazione. L’affezione è originata da un virus, quello del papilloma umano (HPV Human Papilloma Virus) che fu collegato alle verruche alla fine del ‘900, la cui presenza fu confermata definitivamente nel 1931 con l’utilizzo del microscopio elettronico. Questo microrganismo può penetrare nella pelle tramite traumi o macerazione, diffondendosi da una parte all’altra del corpo o da una persona all’altra. A mediare il contagio interumano possono essere squame di pelle infetta, che può avvenire in posti pubblici come, ad esempio, palestre o piscine.
Le verruche solitamente non causano nessun tipo di complicazione. Essenziale non trascurarle ed effettuare un trattamento adeguato da parte del dermatologo, anche per evitare la diffusione in altre parti del corpo e il contagio ad altre persone. "Nella maggior parte dei casi – sostiene James G. H. Dinulos, professore di chirurgia dermatologica presso la Geisel School of Medicine at Dartmouth USA – le verruche non sono pericolose, ma possono essere molto fastidiose. Le eccezioni sono rappresentate da alcuni tipi di verruche genitali, dovute a tipi di HPV in grado di causare il tumore della bocca, della gola o dei genitali". Particolare attenzione da parte dalle persone che soffrono di diabete e problemi circolatori, in quanto è possibile il rischio di formazione di ulcere o infezioni, che come si sa diventano poi una ulteriore complicazione, delicata da trattare.
Gli specialisti ritengono che, dal momento del contagio, possano passare circa 30 giorni prima che compaia una verruca. Di solito, si presentano come piccole escrescenze dure della pelle piatte, rigonfie o di forma conica che possono comparire sulle mani o sui piedi; la loro dimensione può andare dalla capocchia di uno spillo alla dimensione di un pisello.
Le verruche possono essere di vari tipi. Le più frequenti sono le così dette verruche volgari che si presentano come piccole aree della cute sollevate, di solito di colorito grigio – giallastro, evidenti soprattutto sul dorso della mano o sulle dita, in particolare intorno alle unghie con una dimensione che può essere meno di 1 millimetro a più di un centimetro, spesso unite tra loro. Comuni anche le verruche plantari, piccole protuberanze cutanee che compaiono in qualsiasi zona della pianta dei piedi oppure solo sulle dita, tendono a penetrare in profondità e possono essere molto dolorose, arrivando a provocare provocare serie difficoltà nel camminare.
"Per la diagnosi e il trattamento delle verruche – afferma Franco Marsili, Direttore dell’Unità Opertiva, Dermatologia dell’Ospedale della Versilia – è opportuno affidarsi al giudizio dello specialista dermatologo. È indicata l’asportazione. Possono essere utilizzati prodotti topici, come creme o vari acidi. A secondo dei casi, è utilizzata la crioterapia con azoto liquido o il laser con CO2. Bisogna considerare – continua Marsili – che in molti casi, dopo l’asportazione, possono presentarsi delle recidive. È necessario quindi prevedere successivi controlli, con possibili altre applicazioni terapeutiche".
© Riproduzione riservata