Perdere peso e ritrovare l’energia
Nove regole dalla dietetica cinese: il segreto è equilibrare il rapporto tra cibo, organi digestivi e accumulo di grassi nel corpo
Per avere più energia e ritrovare la linea senza diete frustranti basta seguire le 9 regole della dietetica cinese.
Tagliare il cibo. La digestione, che nella medicina cinese viene chiamata fuoco digestivo, muove molta energia prima nello stomaco, che riduce il cibo ingerito, poi nella milza, che distribuisce le sostanze nutritive nell’organismo. Per facilitare questo passaggio, va tagliato tutto a pezzetti: cilindrici per carote, cetrioli, porri (in lunghezza per rispettare le fibre), a sezioni per gli asparagi, in triangoli con lato di 1-2 cm per le altre verdure, a cubetti o listarelle per carne, pesce, crostacei. I piccoli pezzi permettono cotture più veloci e quindi una minore perdita di vitamine. È importante poi masticare gli alimenti il più a lungo possibile, perché siano ancora più digeribili una volta impregnati di enzimi salivari.
Limitare i piatti freddi o crudi. I cibi crudi, freddi e surgelati stancano la milza. Lo stesso vale per i cereali: crudi, in grani, fiocchi o anche come semi germogliati (ora molto di moda), diventano indigeribili. Come conseguenza si immagazzinano i grassi e quindi si rallenta la perdita di peso, ci si sente stanchi dopo i pasti, gonfi e scatta il desiderio di cibi dolci.
Calmare il fuoco digestivo. Per perdere peso è quindi necessario agevolare il fuoco digestivo, cioè il processo di digestione, privilegiando le cosiddette cotture neutre come la sbollentatura delle verdure crude. Tagliate a listarelle, si tuffano in acqua bollente e si tolgono appena l’acqua riprende a bollire. Questo permette di mantenerle croccanti. Anche la cottura a vapore è consigliata, ma il cibo non deve bagnarsi durante la cottura e l’acqua non deve superare 1/3 dell’altezza della pentola.
L’equilibrio alimentare secondo il Tao. Il pasto ideale deve essere composto dal 40% di cereali e il 35% di verdure. Le proteine animali (10 e 15%) sono d’accompagnamento e non viceversa. Legumi (5%), frutta (5%) e oli completano il pasto in piccole porzioni. Due sere a settimana meglio sostituire le proteine animali con quelle vegetali come ceci o lenticchie. Per tutti gli altri pasti è consigliabile scegliere pesce e tofu al posto della carne. La riduzione delle calorie porta ad affaticamento fisico e mentale. Per non cedere bisogna compensare con cibi ricchi di ferro. I condimenti (olio, aceto, pepe, senape e soprattutto spezie ed erbe aromatiche) con le loro proprietà stimolanti, aiutano il buon funzionamento della milza e dello stomaco.
Limitare i cibi integrali al 100%. Attenzione agli eccessi di cibi integrali che risultano in gran parte poco digeribili. Privilegiare piuttosto il semintegrale, che spesso è molto meglio tollerato dall’apparato digerente.
Bere con calma. Il corpo deve essere idratato regolarmente per eliminare le tossine con le urine. Per fare questo, si devono bere 2 o 3 sorsi d’acqua ogni volta che si urina durante la giornata e non un litro in una sola volta. Non importa la quantità: un eccesso di liquidi, soprattutto freddi, indebolisce i reni e la milza.
Evitare la stagnazione alimentare, cioè l’accumulo cronico causato da eccessi di pasti abbondanti consumati troppo tardi la sera, cibi grassi e pesanti, magari ingeriti in fretta, senza essere masticati a lungo e spuntini, che interrompono il processo di depurazione. Per evitare la stagnazione, gli orari dei pasti devono essere il più possibile fissi: alle 7 la colazione, alle 12 il pranzo e alle 19 la cena. Tra un pasto e l’altro si beve tè.
Ridurre l’umidità nel corpo. Con i pasti si introduce troppa umidità nel corpo e la milza non è in grado di espellerla. L’accumulo provoca una trasformazione dei liquidi in muco, che agisce come i grassi. Sono quindi da evitare il più possibile latticini e derivati, così come gli zuccheri trasformati. Solo lo zucchero di canna ha una buona qualità nutrizionale, anche se va consumato con parsimonia.
Non digiunare. Il digiuno è sconsigliato: indebolisce l’energia vitale, una delle basi della medicina cinese, esaurisce la milza e lo stomaco, i due organi principali del sistema digestivo.”