Obesità in Italia: nasce la FIAO, l’alleanza di 7 associazioni di pazienti
Gli obiettivi: dare voce ai malati e contribuire alla prevenzione di una patologia che nel nostro Paese riguarda circa il 12% della popolazione adulta

L'obesità è una vera e propria patologia
Un passo importante per la lotta all'obesità in Italia e per aiutare chi ne è affetto: è stata istituita la Federazione Italiana Associazioni Obesità (FIAO). Presentata ufficialmente a Roma, l'alleanza riunisce 7 associazioni di pazienti attive a livello nazionale: Amici Obesi Onlus, La Mattina Dopo Odv, Mpo Mai Più Obesi, Giro di Boa Aps, Small, Ascop Onlus e Fiocchetto Verde Odv.
Dare voce ai malati
L'obiettivo della neonata FIAO è dare voce ai malati, tutelarne i diritti e contribuire a promuovere un dibattito per il contrasto all'obesità, riconosciuta come emergenza prioritaria dallo stesso Servizio sanitario nazionale.
"FIAO intende promuovere una corretta informazione sull'obesità e sensibilizzare le istituzioni e la comunità sul suo riconoscimento come malattia", ha dichiarato durante la presentazione Iris Zani, presidente di FIAO e di Amici Obesi Onlus. Mentre Eligio Linoci, vicepresidente della nuova realtà e presidente de La Mattina Dopo, ha sottolineato come la federazione rappresenti "la prima alleanza in Europa di associazioni per l'obesità".
I numeri dell’obesità in Italia
Nel nostro Paese l'obesità riguarda circa il 12% della popolazione adulta, pari a quasi 6 milioni di persone, mentre un ulteriore 40% si trova in uno stato di marcato sovrappeso. In altre parole, oltre la metà degli adulti italiani ha un eccesso di peso che può pregiudicarne la salute.
Il quadro è preoccupante anche per la fascia più giovane della popolazione: secondo un recente documento della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, circa il 40% dei bambini e dei ragazzi italiani risulta in sovrappeso o obeso, con il nostro Paese che registra un tasso di obesità infantile (circa il 10%) inferiore in Europa solo a quello di Cipro, Spagna e Grecia.
I rischi per la salute collegati all’obesità
L'obesità è una condizione patologica che comporta numerosi rischi per la salute, tanto da essere associata a una significativa riduzione dell'aspettativa di vita: 4,2 anni in meno per gli uomini e 3,5 anni per le donne secondo uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato da The Lancet Diabetes & Endocrinology.
Davvero lungo è l’elenco delle serie patologie correlate all'obesità: malattie cardiovascolari (ipertensione, infarto, ictus); diabete di tipo 2; tumori dell’apparato digerente (esofago, stomaco, colon-retto, fegato, pancreas, colecisti) e tumori specifici del genere femminile (seno, utero, ovaio); malattie respiratorie (a partire dall’apnea notturna); disturbi del fegato (steatosi epatica non alcolica); problemi articolari (come per esempio l’osteoartrite); disturbi psicologici (depressione, ansia).
Quando si deve parlare di obesità
Secondo quanto precisato dallo stesso Istituto superiore di Sanità (Iss), il paziente obeso è “una persona con un Indice di massa corporea (Imc) maggiore o uguale a 30.0 kg/m² calcolato dai valori autoriferiti di peso e altezza”.
Per conoscere il proprio indice di massa corporea (detto anche BMI) bisogna allora dividere il proprio peso per il quadrato della propria altezza espressa in metri: se il risultato è uguale o superiore a 30, si deve parlare di obesità ed è più che raccomandabile parlarne con il proprio medico curante per impostare una corretta dieta.
Una legge per riconoscere l’obesità come malattia cronica
Attualmente è in discussione alla Camera una proposta di legge, presentata dall'on. Roberto Pella di Forza Italia, intitolata "Disposizioni per la prevenzione e la cura dell'obesità", che mira a riconoscere questa condizione come una malattia cronica, progressiva e recidivante per quindi garantire un percorso di cura adeguato ai pazienti. L'approvazione del ddl farebbe del nostro Paese il primo nel mondo ad avere una legge dedicata alla prevenzione e alla cura dell’obesità.