Dormire è come una lavastoviglie per il cervello: ecco perché
Il 14 marzo è la Giornata Mondiale del Sonno 2025. Lo slogan di quest’anno è: “Fai della salute del sonno una priorità”. Cosa significa secondo la scienza

Giornata mondiale del sonno 2025
Il 14 marzo in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale del Sonno (World Sleep Day), un evento annuale che, dal 2008, promuove la cultura e la consapevolezza dell’importanza del sonno e mira a sensibilizzare sui disturbi a esso collegati e sui relativi costi sociali per la collettività. E il cervello ritrova il benessere.
Il tema scelto quest’anno dalla World Sleep Society, promotrice dell’appuntamento, è “Make Sleep Health a Priority”, fai della salute del sonno una priorità, sottolineando come un riposo ottimale ed eventuali trattamenti per favorirlo, quando necessario, possano contribuire significativamente a prevenire l’insorgere di molte patologie e a migliorare complessivamente la qualità della vita.
Una buona notte di sonno infatti, è associata a una migliore funzionalità cerebrale, a un sistema immunitario più efficiente e a un cuore più sano, senza dimenticare che insonnia o apnea possono avere un impatto non indifferente sul lavoro o le attività quotidiane.
Sonno e brainwashing (il lavaggio del cervello)
Quando la sera spegniamo la luce però, il nostro corpo non si mette in modalità ‘off’, ma attiva una serie di processi fondamentali per rigenerarsi e recuperare energie. Il cervello in particolare, inizia diverse attività di pulizia, una delle quali viene definita brainwashing, un vero “lavaggio” che, tramite il sistema glinfatico, una rete di vasi che permette lo scambio di fluidi nel cervello e nel midollo spinale, elimina i rifiuti metabolici tossici che si accumulano durante il giorno.
Comprese due proteine, l’amiloide-beta e la tau, che, andando le formare le placche responsabili dei disturbi neurologici, favoriscono la comparsa del morbo di Alzheimer, del morbo di Parkinson e di altre malattie neurodegenerative e forme di demenza. Sebbene l’importanza di questa pulizia notturna sia nota già dal 2012, solo oggi un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Oxford e dell'Università di Copenaghen e pubblicato di recente sulla rivista scientifica Cell, ha fatto luce sul suo funzionamento, dimostrando anche che utilizzare un semplice sonnifero può influenzare la funzione cognitiva a lungo termine.
Il “ciclo di risciacquo” del cervello
Natalie Hauglund, autrice principale dello studio e borsista post-dottorato presso l'Università di Oxford e l'Università di Copenaghen spiega che l’obiettivo della ricerca era scoprire come il liquido cerebrospinale continua a scorrere nel sistema glinfatico, facilitando una sorta di “ciclo di risciacquo”. Scorrendo nelle arterie e riuscendo a infilarsi tra le fessure dei vasi sanguigni del cervello, assorbe infatti, i rifiuti molecolari e li spinge verso altre aree del corpo dove possono essere eliminati.
I ricercatori, tracciando e misurando il flusso sanguigno, il movimento dei fluidi, i livelli di sostanze chimiche e altri marcatori nel cervello di topi addormentati, hanno scoperto che ad avviare questo processo è il rilascio nel cervello di noradrenalina, un neurotrasmettitore che coordina la risposta di fuga o attacco.
L’azione benefica della noradrenalina
Il rilascio di noradrenalina innesca la ‘micro-arousals’ (in neuropiscologia il termine arousal indica una condizione di allerta estemporanea del sistema nervoso) che provocano una contrazione dei vasi sanguigni del cervello. Di conseguenza, il volume del flusso sanguigno diminuisce e il liquido cerebrospinale può inondarlo. Quando la noradrenalina cala, i vasi sanguigni si dilatano nuovamente spingendo il liquido carico di rifiuti fuori dal cervello.
“Dormire è come accendere la lavastoviglie”
Queste espansioni e contrazioni dei vasi sanguigni, che sono state misurate circa ogni 50 secondi, agiscono come una pompa che sposta il fluido all’interno del sistema glinfatico durante il sonno non-REM, o sonno profondo.
"Il cervello è l'unico organo che ha un cranio intorno, il che significa che ha un volume definito - spiega Maiken Nedergaard - quindi, ogni volta che il volume del sangue nel cervello cambia, il liquido cerebrospinale deve muoversi per compensare. In sintesi, è come accendere la lavastoviglie prima di andare a letto e svegliarsi con il cervello pulito". Sebbene sia stato osservato nei topi, i ricercatori sostengono che questo meccanismo potrebbe essere simile anche nell’uomo poiché precedenti ricerche avevano misurato variazioni nel flusso del liquido cerebrospinale nel cervello umano, ma questo studio è il primo anche sottolinea sul ruolo della noradrenalina come possibile fattore scatenante del processo.
Natalie Hauglund, dell'Università di Copenaghen e dell'Università di Oxford e co-autrice dello studio afferma che "si può vedere la noradrenalina come un direttore d'orchestra. C'è un'armonia nella costrizione e nella dilatazione delle arterie, che poi guida il liquido cerebrospinale attraverso il cervello per rimuovere i prodotti di scarto".
Sonniferi e pulizia del cervello
Durante lo studio i ricercatori hanno fatto anche un'ulteriore scoperta. Somministrando ai topi lo zolpidem, un farmaco comune per favorire il sonno, hanno osservato che le onde di noradrenalina durante il sonno profondo diminuivano del 50% rispetto a quelle dei topi che si addormentavano naturalmente. Questo, secondo i ricercatori, sembra indicare che l'utilizzo di sonniferi potrebbe interrompere l'eliminazione dei rifiuti indotta dalla noradrenalina.
"Sempre più persone usano farmaci per il sonno - dichiara la dottoressa Hauglund - ed è davvero importante sapere se si tratta di un sonno sano. Se le persone non traggono tutti i benefici del sonno, dovrebbero esserne consapevoli in modo da poter prendere decisioni consapevoli".