L'importanza dell'esercizio fisico dopo la diagnosi di tumore: un alleato per la sopravvivenza

Secondo l’American Cancer Society bastano dalle 2,5 alle 5 ore settimanali di camminata veloce per supportare le cure e aumentare le probabilità di sopravvivenza

di Redazione Salus
25 maggio 2025
Fare attività fisica in compagnia dà motivazione e assicura supporto

Fare attività fisica in compagnia dà motivazione e assicura supporto

Una moderata e regolare attività fisica non serve solo a prevenire i tumori, ma può anche aiutare dopo la diagnosi per aumentare le probabilità di sopravvivenza. L’indicazione arriva da una ricerca coordinata dall'American Cancer Society, che ha preso in esame oltre 90mila pazienti con un’età media di 67 anni per un periodo di circa 11 anni. Ma c’è un’avvertenza: attenzione all’intensità dell’attività fisica, mettere il corpo sotto sforzi troppi intensi può aumentare i problemi cardiaci

Bastano 2,5 ore di camminata la settimana

Per capire se e quanto l’esercizio fisico potesse incidere positivamente sul decorso della malattia, sono stati considerati i dati relativi a 6 lavori scientifici condotti in precedenza negli Stati Uniti. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sull’effetto di un’attività fisica da moderata a vigorosa (MVPA) calcolata in MET per ora. MET è l’acronimo di Metabolic Equivalent of Task, un’unità di misura che quantifica appunto l’intensità di uno sforzo.

Dall’analisi dei dati è emersa una correlazione tra l’allenarsi anche dopo la diagnosi di tumore e un migliore tasso di sopravvivenza. Quanto impegnarsi? Secondo i ricercatori, un’attività come per esempio camminare a passo svelto tra le 2,5 e le 5 ore la settimana è in grado di assicurare i migliori vantaggi nella lotta contro il tumore.

La cosa importante è comunque fare movimento (fa bene anche lo yoga) anche se ci si trova in una situazione complicata: “Gli effetti dei trattamenti oncologici possono essere debilitanti, sia fisicamente che mentalmente, e rendere l’attività fisica un obiettivo difficile da raggiungere”, specifica la dottoressa Erika Rees-Punia, principale autore dello studio. “Ma fare anche solo un po’ di esercizio è meglio che non farne affatto”. E per riuscirci gli studiosi dell’American Cancer Society suggeriscono - oltre ovviamente al scegliere un’attività che piaccia - di allenarsi in compagnia, per essere più motivati e trovare un utile supporto.

Vantaggi soprattutto per 10 timi di tumore

Se i vantaggi di una regolare attività fisica valgono in termini assoluti, la ricerca coordinata dall’American Cancer Society ha evidenziato un’associazione ancora più positiva tra regolare esercizio fisico e maggiore sopravvivenza nel caso di 10 diverse forme tumorali.

E’ infatti stato riscontrato un miglior tasso di sopravvivenza soprattutto nei pazienti colpiti da cancro della vescica, della mammella, del colon e del retto, dell'endometrio, del rene, del polmone e dell’apparato respiratorio, del cavo orale e della prostata.

Una vita più lunga e migliore

Pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, questo recente lavoro scientifico lancia l’importante messaggio che l’attività fisica non è solo un’arma di prevenzione, ma anche una possibile alleata dopo una diagnosi di tumore. Anche solo camminare qualche ora a settimana può risultare un gesto determinante per migliorare la propria prospettiva di vita.

L’ultima raccomandazione degli esperti è di confrontarsi con il proprio medico curante prima di iniziare ad allenarsi, specie se in precedenza non si era degli sportivi. Ma il messaggio è chiaro: il movimento può fare la differenza dopo una diagnosi di tumore, allungando la vita e migliorandone la qualità.