Disturbi della voce: le cose utili da sapere per evitare problemi alle corde vocali
Come riconoscere e prevenire i disturbi legati all’uso eccessivo dell’ugola

Disturbi della voce: le cose utili da sapere
La nostra voce è importante e costituisce un indicatore di benessere. Fare attenzione ai sintomi può aiutare a migliorare la qualità della vita e contribuire ad affrontare patologie anche complesse.
La Giornata Mondiale della Voce, World Voice Day ha promosso la prevenzione dei disturbi che colpiscono corde vocali e laringe. Ecco cosa sapere per riconoscere, proteggere e mantenere la voce in salute secondo le raccomandazioni internazionali.
Che cosa sono i disturbi vocali e perché insorgono
I disturbi della voce comprendono alterazioni del tono, del volume o della qualità vocale, che possono interferire con la comunicazione quotidiana. Uno dei più comuni è la disfonia, definita come un cambiamento anomalo della voce che può presentarsi come raucedine, voce fioca, affaticata o tremolante.
Secondo l’American Speech-Language-Hearing Association (ASHA), la disfonia colpisce fino al 30% della popolazione generale nel corso della vita, con maggiore incidenza tra insegnanti, operatori sanitari e professionisti della voce.
Le cause della disfonia sono multifattoriali. Tra i fattori che contribuiscono al peggioramento della sintomatologia troviamo l’uso eccessivo o scorretto della voce, la disidratazione, le infezioni respiratorie, il reflusso gastroesofageo, posture scorrette, nonché situazioni correlate allo stress psicofisico.
In alcuni casi, le alterazioni vocali possono essere legate a lesioni benigne delle corde vocali, quali noduli o polipi, oltre che a condizioni neurologiche (paralisi laringea) o a patologie neoplastiche.
Raucedine: il sintomo da non sottovalutare
La raucedine è spesso considerata un disturbo passeggero, ma può rappresentare un segnale precoce di stress vocale o di problematiche laringee. Si manifesta con una voce bassa e faticosa, come se fosse velata o spezzata. Può insorgere dopo uno sforzo prolungato della voce (ad esempio una giornata a parlare ad alta voce o cantare) oppure essere legata a reflusso gastroesofageo, allergie o infezioni respiratorie.
La raucedine è anche uno dei sintomi più comuni in chi soffre di laringite cronica. Gli specialisti dell’European Laryngological Society raccomandano di monitorarne la durata e la frequenza. Se compare frequentemente o non migliora dopo il riposo vocale, è consigliata una valutazione medica. Inoltre, in età infantile o in soggetti anziani, può segnalare un uso scorretto della voce o condizioni neurologiche sottostanti.
Affaticamento vocale: quando la voce si stanca prima di noi
L’affaticamento vocale si verifica quando si ha la sensazione che parlare diventi sempre più faticoso, con bisogno di fare pause frequenti, perdita di volume o resistenza vocale ridotta. È un disturbo frequente nei professionisti della voce – insegnanti, operatori telefonici, guide turistiche, cantanti – ma può colpire chiunque usi la voce in modo prolungato o in condizioni ambientali sfavorevoli, come nel caso di ambienti rumorosi, aria secca o posture scorrette.
Secondo ricerche condotte dal National Center for Voice and Speech, la fatica vocale è spesso legata a tensioni muscolari nel tratto vocale, all’uso forzato della voce senza adeguato supporto respiratorio e alla mancanza di idratazione. Un segnale d’allarme è la necessità di sforzarsi per farsi sentire, accompagnata da bruciore, secchezza o sensazione di “voce che si spegne” a fine giornata. Nei casi ricorrenti, il trattamento può includere logopedia vocale, tecniche di rilassamento e una revisione delle abitudini comunicative.
Quando rivolgersi a uno specialista
Un’alterazione vocale che persiste oltre due o tre settimane, in assenza di raffreddore o infezione, costituisce un segnale da non trascurare. Gli otorinolaringoiatri e i foniatri sono i professionisti di riferimento per la diagnosi dei disturbi vocali. Attraverso strumenti come la laringoscopia o la videostroboscopia, è possibile osservare il movimento delle corde vocali e identificare eventuali lesioni o disfunzioni.
In caso di diagnosi di disturbo funzionale o organico, la presa in carico prevede percorsi personalizzati che includono terapia logopedica, riabilitazione vocale o, nei casi più gravi, interventi chirurgici. Studi recenti dell’European Laryngological Society sottolineano l’importanza dell’approccio multidisciplinare nella gestione dei disturbi della voce, con una collaborazione tra medico, logopedista e paziente.
Il legame tra postura, respirazione e voce
La voce nasce nel corpo. Una postura corretta e una respirazione diaframmatica profonda sono essenziali per una fonazione efficiente. Il National Center for Voice and Speech, fondato dal dottor Ingo R. Titze, ha messo in evidenza come tensioni muscolari a livello cervicale e toracico possano interferire con la produzione vocale, causando un aumento dello sforzo e della fatica.
La respirazione, in particolare, è alla base di un’emissione vocale sana. L’uso eccessivo dei muscoli accessori, legato a stress o posture scorrette, compromette l’efficienza del sistema respiratorio. Alcuni studi hanno mostrato che la rieducazione respiratoria e posturale migliora la performance vocale e riduce il rischio di recidiva nei disturbi disfunzionali.
Cosa succede quando si abusa della voce
L’abuso vocale può avere effetti cumulativi e dannosi. Parlare troppo a lungo, urlare, parlare in ambienti rumorosi senza supporto microfonico, oppure non concedersi pause, porta a un affaticamento progressivo delle strutture laringee. Secondo una pubblicazione della Voice Foundation, le microlesioni da sforzo ripetuto, se non trattate, possono evolvere in alterazioni permanenti.
Il concetto di "riposo vocale", ovvero il silenzio terapeutico o programmato, oggi è considerato una strategia efficace nell’ambito dei trattamenti per il recupero fisiologico della voce. L’invito, in occasione della Giornata Mondiale della Voce, è quello di ascoltare il proprio corpo e di concedersi il tempo per respirare, fare silenzio e riposare la voce, attuando le buone pratiche preziose per la salute.