Più fame, più passione? Il digiuno intermittente riaccende il desiderio maschile
Nuove ricerche rivelano che l’alternanza tra cibo e digiuno potrebbe aumentare la libido: ecco cosa dice la scienza. Potrebbe rivoluzionare i trattamenti dei disturbi sessuali

Il digiuno intermittente aumenta il desiderio sessuale negli uomini
Il digiuno intermittente aumenta il desiderio sessuale negli uomini. È scoperta fortuita di un team del Centro per le malattie neurodegenerative Dzne che, indagando su altro, si è accorto che un digiuno prolungato scandito in cicli di 24 ore è in grado di aumentare la libido nei roditori di sesso maschile, abbassando la concentrazione del neurotrasmettitore serotonina nel cervello. Ma funziona anche per gli umani.
Il dato inedito dovrà essere ulteriormente approfondito ma, dai primo dati, sembra che possa trattarsi dell’ennesimo beneficio del tanto salutare digiuno intermittente. Oltre ad abbassare l’infiammazione del corpo e ‘ripulire’ l’organismo dalle sostanze di scarto, ha effetti anche sulla voglia di amore. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati.
Stessi effetti sulla libido umana: forse anche nelle donne
È anche possibile che l'effetto possa verificarsi in una restrizione calorica generale, in cui il cibo è costantemente disponibile, ma in quantità ridotte. "I messaggeri chimici svolgono anche un ruolo importante nella regolazione del comportamento sessuale negli esseri umani", spiega Dan Ehninger (Dzne) autore principale dello studio, "Ritengo molto plausibile che il desiderio sessuale negli esseri umani possa essere influenzato dal digiuno, forse non solo negli uomini, ma anche nelle donne – continua – poiché la serotonina influisce anche sulla loro libido. Avrebbe senso indagare più in dettaglio, vedo potenziale per l'applicazione terapeutica. Alcune persone soffrono della mancanza di libido. Questa condizione è nota come 'disturbo del desiderio sessuale ipoattivo' e colpisce in particolar modo gli anziani. Il digiuno potrebbe potenzialmente servire come utile aggiunta alle opzioni di trattamento esistenti".
Cosa hanno scoperto (per caso) gli scienziati
Gli autori hanno osservato che un digiuno prolungato scandito in cicli di 24 ore è in grado di aumentare la libido nei roditori di sesso maschile abbassando la concentrazione del neurotrasmettitore serotonina nel cervello. Questo effetto è legato a una carenza indotta del precursore triptofano, un amminoacido che si ottiene tramite il cibo.
I ricercatori tedeschi del Centro Dzne, insieme a un team cinese della Qingdao University e della University of Health and Rehabilitation Sciences, sulla rivista 'Cell Metabolism' suggeriscono che meccanismi simili potrebbero esistere anche negli esseri umani. Tanto da considerano il digiuno come un potenziale approccio per trattare la perdita patologica del desiderio sessuale.
Perché il digiuno intermittente fa bene
Il digiuno è un argomento ricorrente di ricerca perché la riduzione dell'assunzione di cibo e quindi la restrizione calorica hanno una serie di effetti sull'organismo che vanno oltre la perdita di peso comunemente osservata.
Il ricercatore Dan Ehninger (Dzne) autore principale dello studio, lavora col suo gruppo su questo fronte da tempo. "Siamo interessati agli effetti del digiuno sull'invecchiamento", afferma lo scienziato di Bonn. E i risultati pubblicati oggi si basano su una scoperta fortuita.
L'idea iniziale era di indagare su altro, cioè sull'impatto del digiuno sulla prole dei topi maschi. Tuttavia, una scoperta particolare ha deviato lo studio verso una nuova direzione: i topi maschi 'anziani' che avevano digiunato per lunghi periodi erano insolitamente prolifici. E questo fenomeno non era dovuto a effetti sugli organi riproduttivi.
"È stato un lavoro da detective”
"È stato un lavoro da detective scoprire la vera causa", afferma Ehninger. "Alla fine, ci siamo resi conto: è una questione di comportamento. I maschi a digiuno avevano molti più contatti sessuali rispetto ai topi che potevano mangiare liberamente. La frequenza di accoppiamento era insolitamente alta" e, di conseguenza, anche la numerosità della prole.
"Il loro comportamento di accoppiamento - continua Ehninger - compensava le limitazioni fisiologiche legate all'età". Nello studio i topi maschi sono stati sottoposti a una forma specifica di digiuno intermittente a partire dai 2 mesi di vita. Il loro accesso al cibo seguiva uno schema ricorrente: cibo senza limitazioni per 24 ore, seguite da 24 con accesso solo ad acqua.
Durante il regime di digiuno di 22 mesi, i maschi sono stati ospitati insieme senza alcun contatto con le femmine. In seguito sono state introdotte femmine di 3 mesi allevate senza restrizioni dietetiche. Un comportamento di accoppiamento aumentato è stato osservato anche nei topi più giovani, che erano più attivi sessualmente rispetto ai coetanei della stessa età nutriti senza vincoli.
Tuttavia, l'effetto era assente in altri gruppi sperimentali, sia giovani che anziani, che avevano digiunato solo per poche settimane. Quindi, "affinché il digiuno intermittente abbia l'effetto di aumentare la libido, ci vuole un po' di tempo", precisa Yu Zhou, l'esperto che ha guidato il team cinese.
Dopo quanto tempo si notano gli effetti sulla libido
"In base ai nostri esperimenti, la durata minima sembra essere compresa tra 6 settimane e 6 mesi". Indagando sulle cause, l'attenzione si è rivolta ai neurotrasmettitori che influenzano il comportamento sessuale. Alcuni hanno effetto stimolante, altri agiscono da inibitori. Tra i topi maschi sessualmente attivi, la serotonina – messaggero chimico generalmente associato a effetti inibitori – era presente a livelli insolitamente bassi. "Questi topi erano sessualmente disinibiti, la consueta moderazione regolatrice era diminuita", descrive Ehninger.
Quella strana alleanza tra seratonina e triptofano
La serotonina è prodotta principalmente nel tratto gastrointestinale, ma anche nel cervello; la sua sintesi dipende dal triptofano, che deve essere ottenuto con la dieta. "La mancanza di serotonina era chiaramente il risultato del digiuno", spiega il ricercatore del Dzne.
I topi a digiuno hanno consumato quasi il 15% in meno di calorie rispetto agli animali del gruppo di controllo. "Questo vale anche per la loro assunzione di triptofano", dice Zhou. "Non sappiamo se la riduzione di serotonina si verificherebbe anche con altri tipi di digiuno. Studi futuri dovranno chiarirlo".