Come proteggere cani e gatti dal caldo estivo: le linee guida del Ministero della Salute

Anche gli animali domestici soffrono le alte temperature. Ecco i segnali da non ignorare e le buone pratiche per difendere la loro salute

di Redazione Salus
14 giugno 2025
Come proteggere gli animali domestici dal grande caldo

Come proteggere gli animali domestici dal grande caldo

L’esposizione a temperature elevate rappresenta un rischio significativo non solo per l’essere umano, ma anche per gli animali domestici. Cani e gatti, in particolare, possono andare incontro a colpi di calore o colpi di sole, condizioni acute che possono compromettere rapidamente la loro salute.

Il Ministero della Salute ha indicato, nelle sue linee guida, come proteggere cani e gatti dalle ondate di caldo. Fra le precauzioni semplici ma fondamentali c’è un’abitudine, sbagliata ma frequente: la tosatura. Il mantello possiede una funzione termoregolatrice e filtra i raggi solari, per questo è preferibile evitare la tosatura completa proprio nei giorni in cui sopraggiunge l’afa.

Il caldo eccessivo, soprattutto se associato a umidità, è tra le cause principali di emergenza veterinaria nei mesi estivi. I soggetti più fragili sono cuccioli, anziani, razze brachicefale (come bulldog, carlini e persiani), animali obesi e quelli affetti da patologie cardiocircolatorie o respiratorie.

Perché cani e gatti non “sudano” come noi

A differenza dell’uomo, cani e gatti non sudano per abbassare la temperatura corporea: la loro termoregolazione avviene tramite evaporazione orale e, in parte, attraverso i polpastrelli. Per questo motivo, il raffreddamento è meno efficiente e il surriscaldamento può verificarsi con maggior facilità.

Nei momenti di massimo calore, il respiro dell’animale diventa rapido e affannoso nel tentativo di disperdere calore, ma questo meccanismo può risultare insufficiente quando l’ambiente risulta troppo caldo o umido.

I comportamenti da evitare

Lasciare un cane in auto, anche solo per pochi minuti, è uno degli errori più gravi. Secondo l’ENPA, la temperatura all’interno dell’abitacolo può superare i 50°C in meno di 10 minuti, anche con i finestrini socchiusi o il veicolo all’ombra.

È altrettanto pericoloso portare a passeggio l’animale nelle ore più calde, quando l’asfalto può raggiungere temperature tali da provocare ustioni ai polpastrelli.

Se la tosatura completa è da evitare, può, invece, risultare utile spazzolare regolarmente il pelo per rimuovere quello in eccesso e favorire la traspirazione naturale.

Ambienti freschi e idratazione costante

Per proteggere cani e gatti dal caldo, è importante creare spazi ombreggiati, freschi e ben ventilati in casa. Se si utilizza il condizionatore, è bene evitare che l’animale sia esposto direttamente al getto d’aria. L’acqua deve essere sempre disponibile, fresca ma non ghiacciata, e cambiata spesso durante la giornata. Alcuni animali bevono poco: in questi casi, è utile integrare liquidi attraverso alimenti umidi o aggiungere piccoli cubetti di ghiaccio nella ciotola (senza esagerare).

Anche i tappetini refrigeranti o i panni umidi da applicare sul corpo di cani e gatti possono contribuire ad abbassare la temperatura corporea, purché usati correttamente e senza shock termico.

Segnali da non ignorare

I sintomi del colpo di calore includono respiro affannoso, letargia, difficoltà a muoversi, salivazione eccessiva, vomito, tremori o addirittura collasso. In questi casi, è fondamentale agire rapidamente: spostare l’animale in un luogo fresco, bagnarlo con acqua non ghiacciata (soprattutto su zampe e addome), e contattare subito il veterinario.

La temperatura corporea normale di un cane varia tra i 37,5°C e i 39,2°C. Si tratta di una temperatura più alta rispetto a quella umana, che si aggira intorno ai 36-37,5°C. I cani possono anche raggiungere una temperatura di 40°C dopo un'attività fisica, senza che si tratti di febbre. Ma se supera i 40°C, è considerata una condizione d’urgenza. In casi come questi il raffreddamento deve essere progressivo e monitorato, evitando sbalzi termici troppo bruschi.

La prevenzione è la prima cura

Come per l’uomo, anche per gli animali la prevenzione resta lo strumento più efficace. Con alcune attenzioni quotidiane è possibile ridurre drasticamente i rischi legati alle ondate di calore.

In presenza di segnali anche lievi, è preferibile consultare un veterinario, perché il colpo di calore può peggiorare rapidamente, soprattutto nei soggetti più sensibili.