Calcio, Nazionale nel caos. Lo psicologo dello sport: “Tifosi si sentono vittime impotenti”

Dopo la confitta con la Norvegia e l’addio di Spalletti, Bussotti (Ordine Psicologi Umbria) mette in allerta: “Italiani feriti, a rischio l’identità sociale”. La via di uscita: “Un allenatore trascinatore che riporti entusiasmo”

di Redazione Salus
11 giugno 2025
Luciano Spalletti durante la partita della Nazionale con la Moldavia

Luciano Spalletti durante la partita della Nazionale con la Moldavia

Dalla sconfitta dell’Italia con la Norvegia – un passo falso nella corsa ai prossimi Mondiali 2026 –all'addio di Luciano Spalletti e l’incertezza per il futuro, dopo il no di di Claudio Ranieri e il successore del mister che non si trova. Il caos in cui è finita la Nazionale ha un effetto anche sul rapporto anche sui tifosi. E lo psicologo dello sport mette in allerta: “La maglia azzurra crea identificazione, italiani feriti e delusi”. 

A fare un’analisi delle implicazioni psicologiche sull’umore degli italiani – che si riflette nelle accese discussioni sul lavoro e nei bar – è Pietro Bussotti, psicologo dello sport e coordinatore di Psicologia dello sport dell'Ordine degli psicologi dell'Umbria.

“Partendo dalla teoria dell'indentità sociale, la Nazionale di calcio è l’estensione della propria identità sociale ed è centrale se sei un tifoso della maglia azzurra. Ci si identifica con quei colori e con quel gruppo, se le cose non funzionano, come sta accadendo ora, c'è un senso di impotenza del tifoso che si sente una vittima impotente. Ecco la disillusione e le critiche che animano i discorsi al bar o in ufficio. La Nazionale in tanti momenti ha unito un Paese diviso dalle moltissime 'fedi' calcistiche, oggi il tifoso della Nazionale si sente ferito e in crisi". 

"Serve un allenatore trascinatore che riporti entusiasmo”

La sconfitta con la Norvegia, la vittoria non brillante con la Moldavia, il rischio che la qualificazione al prossimo Mondiale possa essere tutta in salita con lo spettro di non esserci ancora dopo due fallimenti, "rovina il 'mood' degli italiani, il rilancio delle critiche sui media crea un disinvestimento emotivo sulla Nazionale di calcio, la negatività si autoalimenta portando ad un distacco del tifoso", aggiunge lo psicologo.

Come si inverte questa tendenza? "Serve un rilancio, magari un allenatore trascinatore che riporti entusiasmo, un nome importante che possa mettere d'accordo", suggerisce Bussotti. In un Paese con 60 milioni di Ct della Nazionale "non è proprio un compito facile", conclude lo psicologo.