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Bandi Gilead, impulso a ricerca e volontariato

In dieci anni distribuiti 11 milioni di euro destinati a sviluppare mezzo migliaio di progetti assistenziali

31/10/2021

Sostenere la ricerca scientifica e i progetti socio-assistenziali per raggiungere traguardi che parevano irrealizzabili. Questo lo spirito dei Bandi Gilead, giunti alla decima edizione, che complessivamente hanno distribuito oltre 11 milioni di euro e hanno permesso di realizzare un numero di progetti che sfiora il mezzo migliaio, sia in ambito di ricerca scientifica, sia terzo settore (fondazioni, associazioni di volontariato, onlus). Nell’auditorium della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano si è svolta la cerimonia di conferimento dei premi dell’edizione 2021, sono 58 i beneficiari che hanno superato il vaglio della commissione giudicante.

 

«Questo impegno a essere vicini e presenti per collaborare sia con la realtà scientifica sia con quella dell’associazionismo dei pazienti nella nostra comunità in Italia – ha dichiarato Cristina Le Grazie, direttore medico di Gilead Sciences Italia – è proprio quello che ci ha guidati nel programmare questa iniziativa, che ha una storia ormai decennale. Posso citare ad esempio i cinquemila pazienti che sono stati accompagnati attraverso un percorso di cura e accesso al Sistema sanitario, i diecimila test sull’HIV e l’HCV, e i 120mila kit educativi formativi distribuiti a pazienti e caregiver».

 

Alla cerimonia ha preso parte, in veste di ospite d’onore, il professor Alberto Mantovani. «La ricerca – ha dichiarato l’illustre immunologo, direttore scientifico di Humanitas, intervenuto con una open lecture sul tema delle sfide impossibili in medicina – ha assoluto bisogno di comprensione e deve accompagnarsi a una dimensione sociale. Dobbiamo comunicare nel modo appropriato, ad esempio, quello che scopriamo, le sfide che abbiamo davanti: il tema dei vaccini, ad esempio. Questa opera di divulgazione la possiamo svolgere bene se la ricerca scientifica e la dimensione sociale camminano mano nella mano». Rivolti alla comunità dei ricercatori e alle organizzazioni dei pazienti, i Bandi Gilead si propongono di selezionare e quindi sostenere le migliori progettualità in entrambi gli ambiti. Come nel caso dell’Istituto di medicina solidale e della Comunità Emmaus, già vincitori di un bando negli anni precedenti e premiati anche nel 2021.

 

«In Italia stiamo vedendo drammatiche forme di disuguaglianza – ha dichiarato Lucia Ercoli, responsabile sanitario dell’ Istituto di medicina solidale – e grazie a Gilead noi possiamo portare a termine un intervento che garantisce salute alle persone meno avvantaggiate, a quelle più discriminate e segregate».
«Il terzo settore – ha aggiunto da parte sua Paolo Meli, della associazione Comunità Emmaus di Bergamo – ha molte idee, ha esperienza, ha conoscenze del territorio e dei contesti in cui opera. Spesso quello che manca sono le risorse e chi decide di investire in buone idee che senza risorse è come se rimanessero senza gambe».

 

I Bandi Gilead sostengono la ricerca e intendono promuovere di pari passo la qualità della vita dei malati in terapia. «La comunità di un’azienda come la nostra – ha concluso Cristina Le Grazie – è fatta di clinici, medici, ricercatori e ricercatrici, ma è fatta soprattutto di pazienti e a loro vogliano essere vicini e sostenere i loro progetti così come facciamo nell’ambito della ricerca scientifica».

 

In questo particolare momento storico, ormai in uscita dalle emergenze legate alla pandemia e con l’Europa che guarda con fiducia al programma Next Generation EU, risulta particolarmente significativo dare credito e fiducia ai giovani talenti in campo scientifico.

Nella foto sopra: un momento delle premiazioni