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Anziani: per la salute della mente è meglio fare sport in compagnia

Uno studio certifica i vantaggi dell'attività fisica in gruppo per prevenire declino cognitivo e demenza senile

27/01/2023

L’attività fisica fa bene a ogni età, ma negli anziani assume un valore maggiore perché, oltre a favorire la longevità tenendo in salute il corpo, mette anche la mente più al sicuro dai rischi di andare incontro a un declino cognitivo e quindi alla demenza senile, un disturbo che secondo le ultime statistiche colpirà ben 150 milioni di persone entro il 2050.

 

Ma come avere i maggiori benefici dallo sport quando si è ormai da tempo negli “anta”? Secondo uno studio giapponese pubblicato su Archives of Gerontology and Geriatrics l’ideale per allenare il cervello oltre al fisico è fare attività fisica in compagnia.

 

Almeno in due

La ricerca è stata condotta su 4.358 adulti anziani, con età media di 76,9 anni e residenti in una città situata a un centinaio di km da Tokyo, analizzando la frequenza con cui facevano attività fisica da soli o in compagnia e cercando quindi possibili corrispondenze con il grado di beneficio sulle funzioni cognitive, monitorate per circa 4 anni.

 

“Come immaginabile, abbiamo riscontrato vantaggi per la funzionalità del cervello assicurate a chi faceva sport rispetto agli anziani sedentari”, rivela il professor Tomohiro Okura dell’Università di Tsukuba, autore senior dello studio. “Ma è ancora più degno di nota il fatto che nel nostro studio i benefici dell’esercizio fisico contro il declino cognitivo sono risultati essere maggiori quando viene svolto in compagnia e almeno due volte la settimana”.

 

Socializzare

In particolare, per chi si allenava in compagnia almeno due volte la settimana è stata calcolata una diminuzione del 22,9% del rischio di andare incontro a declino cognitivo e quindi a una possibile demenza senile, con la percentuale che è invece scesa al 15,1% per chi faceva sport con la stessa frequenza settimanale ma da solo. Questo perché il training in gruppo introduce l’elemento della socializzazione, che anche altri lavori scientifici hanno dimostrato essere d’aiuto nella prevenzione di disturbi cognitivi.

 

I ricercatori giapponesi stanno ora pensando a nuovi studi per esaminare fattori come l’intensità e il tipo di esercizio da svolgere in compagnia, così da poter arrivare a codificare allenamenti mirati contro la demenza senile da proporre agli anziani di tutto il mondo.