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Ricerca sulle sinapsi, il dolore cronico si ripercuote nel cervello

Indagine di laboratorio dell'Istituto Neuromed di Pozzilli

24/02/2022

Ricercatori dell’Istituto Neuromed di Pozzilli cercano nuove strade per fermare il dolore cronico, e attraverso lo studio dei circuiti nervosi hanno individuato speciali reti di rivestimento attorno ai neuroni. Queste membrane andrebbero a stabilizzare le sinapsi, crocevia che permettono ai neuroni lo scambio di informazioni con ripercussioni nella memoria, nei riflessi e nella percezione degli stimoli sensoriali.

 

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Memorie dolorose

La ricerca Neuromed ha messo in evidenza che nel dolore cronico le reti perineuronali di specifiche aree cerebrali sono più spesse. In altri termini, aumentando la densità fissano memorie, in questo caso memorie dolorose che continuano ad alimentarsi. “L’aumento di densità delle reti perineuronali che abbiamo osservato nella corteccia somatosensoriale e in quella prefrontale mediale – ha scritto Giada Mascio, prima firma dello studio – mostra che il dolore cronico si associa a una sorta di stabilizzazione dei percorsi nervosi in quelle aree cerebrali”.  Praticamente, questi meccanismi continuano a generare sensazioni dolorose persino quando la causa che le ha generate è scomparsa.

 

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Anestesia

In laboratorio si è provato a sbloccare per via biochimica questi lacci, una sorta di anestesia per attenuare la percezione dello stimolo doloroso fino alla sua scomparsa. “Naturalmente siamo solo agli inizi – afferma la ricercatrice – saranno necessarie ulteriori ricerche, ma pensiamo che questa sia una strada promettente verso lo sviluppo di farmaci innovativi“. Queste reti possono essere sbloccate anche in età adulta, contrariamente alle ipotesi precedenti che consideravano tali meccanismi come irremovibili.

 

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