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Anticoncezionali, chi li ha visti? Una gravidanza su 4 è inattesa

I dati dell’Atlante della contraccezione e il programma Her Promise di Organon

21/06/2022 - di Alessandro Malpelo

In Italia una gravidanza su 4 è inattesa, imprevista, diretta conseguenza della scarsa conoscenza delle modalità da adottare per una corretta pianificazione familiare, e il 50% di quelle gravidanze esita in un’interruzione volontaria, con un onere a carico del Servizio sanitario nazionale che ammonta a 90 milioni di euro. Secondo i dati dell’Atlante europeo della contraccezione redatto dall’European Parliamentary Forum for Sexual & Reproductive Rights (EPF), l’Italia si posiziona al 22° posto in Europa per accesso e informazione alla contraccezione: meno del 16% delle donne in età fertile fa ricorso a metodi contraccettivi ormonali. Sulla base di queste premesse Organon ha annunciato la pubblicazione del primo rapporto finalizzato al lancio, su scala internazionale, della strategia Her Promise, che tra gli obiettivi chiave si prefigge quello di dare un contributo concreto, finalizzato alla prevenzione di gran parte delle gravidanze estemporanee.

 

Rapporto Nazioni Unite

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, sono circa 218 milioni nel mondo le donne, provenienti da realtà a basso e medio reddito, che ignorano i fondamentali della moderna contraccezione o ne hanno accesso limitato, e poco meno del 50% di tutte le gravidanze avvengono fuori da una pianificazione. Attraverso l’iniziativa Her Promise, Organon si impegna a investire e costruire partnership strategiche per rispondere con efficacia ai bisogni di salute delle donne e sostenere l’equità in tema di medicina di genere.

 

Emergenza denatalità

L’emergenza Covid ha peggiorato lo scenario della natalità in Italia, dove gli ultimi dati ISTAT mostrano, per il 2021, un calo del 3,8% delle nascite rispetto al 2020, nuovo minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia. Un calo determinato non solo dalla pandemia, che ha provocato il lockdown anche nei centri di procreazione medicalmente assistita (PMA) per quasi sei mesi, con un saldo negativo di -1500 nuovi nati con queste tecniche, ma anche dal ricorso tardivo delle coppie a tali istituzioni a causa dei crescenti problemi di fertilità; che in Italia oggi interessano circa il 20% delle coppie (1 su 5), rispetto al 10% di circa 20 anni fa. Sebbene in aumento negli ultimi anni, un terzo dei trattamenti di PMA è eseguito in coppie in cui la donna ha più di 40 anni, con ricadute negative sul tasso di natalità. Riguardo all’accesso alla PMA, esistono forti disomogeneità a livello regionale, con una diversa distribuzione dei Centri pubblici e privati convenzionati dal Nord al Sud, lunghe liste di attesa, ostacoli burocratici e la mancata definizione di un tariffario nomenclatore all’interno dei LEA per queste prestazioni.

 

Legittime aspirazioni

«Il nostro impegno è aiutare le donne e le ragazze a realizzare le loro aspirazioni grazie a una vita più in salute. Risolvendo le disparità di genere nell’ambito delle politiche per la salute – ha affermato Alper Alptekin, di Organon Italia –  saremo in grado di costruire un futuro più sostenibile per le donne italiane, le loro famiglie e l’intera comunità sociale nella quale vivono. La salute della donna è infatti un potente indicatore di prosperità della società, e volano di benessere e crescita economica. Siamo impegnati ogni giorno nell’offrire le giuste soluzioni alle donne italiane e continueremo a farlo nei prossimi anni, ampliando la nostra offerta terapeutica».