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Amiloide, campanello d’allarme del cuore. Quando correre ai ripari

Medici mobilitati per la diagnosi precoce: preservare funzionalità del muscolo cardiaco

28/11/2021

Il cuore ricorda, conserva le emozioni e le sfide di una vita ma può accumulare anche sostanze nocive, sostanze come l’amiloide. E se di tanto in tanto compare l’affanno, un capogiro o perde un battito, bisogna saperlo ascoltare perché il cuore ci sta dicendo che qualcosa non va. Allora è il momento di registrare i campanelli d’allarme, monitorarli, rivolgendosi al medico di famiglia e informarsi su una malattia che prende il nome di amiloidosi cardiaca. Questo il filo conduttore della campagna intitolata «Il cuore lo sa – AMIloidosi cardiaca: Ascolta, Monitora, Informati», promossa da Pfizer con l’egida della Società Italiana di Cardiologia e in collaborazione con Fondazione italiana per il cuore, Amy Onlus e Conacuore.

L’iniziativa nasce per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’amiloidosi cardiaca, e sulla terapia orale innovativa ora disponibile, aumentando la conoscenza e la consapevolezza sui sintomi della malattia, favorendo la loro identificazione precoce, la diagnosi tempestiva e indirizzando i pazienti ai Centri di riferimento specializzati.

L’amiloidosi cardiaca è una malattia rara, legata all’accumulo nel muscolo cardiaco di una sostanza detta amiloide, che forma fibrille insolubili che nel tempo si depositano negli spazi tra le cellule cardiache e ne compromettono la funzionalità. Purtroppo la diagnosi avviene sovente con un ritardo medio di 3-4 anni. È fondamentale indirizzare il paziente verso i centri di riferimento specializzati, nello specifico le cardiologie.

 

Lo scambio di informazioni e conoscenze tra medici e centri specialistici è indispensabile, tanto più ora che ci sono nuove opportunità di cura. A tal fine le società scientifiche Sic-Anmco (cardiologi universitari e cardiologi ospedalieri) stanno cercando di organizzare e strutturare una Rete italiana per la diagnosi e cura dell’amiloidosi, che faccia afferire alle cardiologie di riferimento casi clinici selezionati.