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Allo studio terapia che rigenera i reni danneggiati

Tecnica sperimentata con successo su modelli animali da ricercatori di Singapore, sarà presto testata sull’uomo

07/02/2023

Interessante passo avanti nel campo della medicina rigenerativa, che cioè mira a restituire una migliore funzionalità agli organi compromessi, per curare l’insufficienza renale: un team composto da ricercatori della Duke-NUS Medical School di Singapore e da loro colleghi tedeschi ha infatti annunciato di aver ottenuto interessanti risultati da indagini di laboratorio per il ripristino della funzione renale.

 

Blocco della proteina

Nello specifico, gli scienziati sono riusciti a neutralizzare l’attività della proteina interleuchina-11 (IL-11), identificata da precedenti studi come la responsabile di danni a carico dei reni ma anche di altri organi vitali (cuore, fegato e polmoni).

 

Indagando modelli animali con reni colpiti da infiammazioni e cicatrizzazioni è stato iniettato uno specifico anticorpo che ha bloccato l’azione della proteina IL-11 all’interno delle cellule del tubulo renale. Dopo il trattamento i nefroni erano in grado di proliferare e rigenerarsi.

 

Sperimentazione sull’uomo

L’effetto rigenerante sui reni in laboratorio è stato ottenuto dopo dieci anni di studio, riassunti in un lavoro pubblicato su Nature Communications, e ora gli specialisti della Duke-NUS Medical School di Singapore sono pronti a sperimentare il trattamento sull’uomo per riuscire a ottenere la medesima inversione del danno renale.

 

L’insufficienza renale è ormai da considerare un’epidemia globale e anche una frequente causa di mortalità”, ha dichiarato la professoressa Anissa Widjaja, biologa molecolare della Duke-NUS, nel presentare i risultati della ricerca. “Il fatto che i pazienti con problemi di funzionalità renale siano in aumento in tutto il mondo fa anche supporre un limite di fondo negli attuali approcci terapeutici e ci auguriamo quindi che i risultati da noi ottenuti possano aprire nuove vie di cura che innalzino la possibilità di successo”. Stuart Cook, ricercatore principale dello studio, ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato che la terapia anti-IL-11 potrebbe trattare l’insufficienza renale, invertire la malattia renale cronica accertata e ripristinare la funzione filtrante promuovendo la rigenerazione dei tessuti danneggiati”.

 

Uno su dieci ha danni ai reni

Secondo i più recenti dati epidemiologici, la malattia renale cronica riguarda circa il 10% della popolazione mondiale e il 7% di quella italiana, con la percentuale che sale però al 50% nei soggetti affetti da diabete, ipertensione arteriosa, obesità e dislipidemia.