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Alla scoperta dei probiotici, batteri buoni che ci salveranno

Il professor Dino Vaira: "Cureremo una serie di patologie gravi. Sarà una rivoluzione con benefici per tutta la popolazione"

23/10/2022 - di Matilde Gravili

I probiotici non sono solo utili alla cura della pelle e dei capelli, ma anche nell’ambito della medicina. Lo ha spiegato il professor Dino Vaira, direttore della Scuola di Specializzazione Medicina d’Emergenza all’Università di Bologna, durante la serata del sei ottobre a palazzo Barbazzi ‘La rivoluzione parte da dentro: la nuova frontiera dei probiotici per la cura della pelle e dei capelli’. Nel corso della serata, infatti, si sono susseguiti sul palco autorevoli relatori: Achille Gallina Toschi, presidente di Federfarma Emilia-Romagna, Antonio Pirillo, amministratore delegato di Rougj e host dell’evento e, appunto, Dino Vaira. Con la sua relazione il professor Vaira ha illustrato gli innumerevoli benefici dei probiotici in diversi ambiti, anticipando i risultati di una ricerca innovativa condotta in Inghilterra e che a breve verrà pubblicata e brevettata: “Per quarant’anni abbiamo pensato che i farmaci fossero la nostra panacea. Quando mi sono laureato, il reparto di geriatria era tutto occupato da 65enni”, ha spiegato il professore.

 

L’importanza dei batteri in medicina

Poi, la scoperta: dentro di noi ci sono miliardi di batteri, alcuni nocivi, altri fondamentali per gli equilibri del nostro corpo: “E così, in vent’anni anni di studi abbiamo guadagnato vent’anni anni di vita. Prendiamo come esempio la sindrome del colon irritabile: ora sappiamo che, sul 90 per cento dei casi, il 40 è dovuto a un disequilibrio di batteri, che abbiamo ignorato perché non si trovava un nesso fra batteri e malattie”.

 

Alcune patologie, per anni, sono dunque state trattate con farmaci invasivi e, in qualche occasione, dalla scarsa efficacia. Un esempio fra tanti è l’Helicobacter. L’infezione causata da questo batterio è la seconda più diffusa al mondo, ed è strettamente collegata allo sviluppo della gastrite e dell’ulcera gastrica. “Il batterio è anche correlato al cancro: chi ha l’Helicobacter ha il 50/70 per cento di possibilità in più di sviluppare questo tipo di patologia. La terapia è lunga e complessa, con tre antibiotici da prendere nello stesso momento”. Proprio in questi casi i probiotici si rivelano salvifici: “In futuro potremo curare tutta una serie di importanti patologie – come diabete, obesità, ipertensione e malattie cardiovascolari – utilizzando probiotici mirati. Sarà una rivoluzione, con benefici per tutta la popolazione”, ha concluso il professor Vaira, dedicando un pensiero finale ai ricercatori e biologi che lo hanno aiutato nella sua ricerca: “Da soli non si va da nessuna parte, è il team che ottiene risultati”.